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La splendida storia della vita di Vince Burgio, 90 anni e gioca ancora le WSOP

Da quando il poker moderno ha preso piede in tutto il mondo, ci sono sempre state tante remore per apostrofare il nostro gioco come uno "sport", per via del fatto che manca quella caratteristica fondamentale, tra le altre, che fa capo alla fatica fisica.

Diciamo che non tutti hanno la stessa idea e si ostinano a considerare questo gioco uno sport, ma chi vi scrive crede che "poker sportivo" sia una definizione che calzi a pennello, senza per questo considerare un gioco uno sport propriamente fatto e finito.

Poker per tutte le età. La storia di Vince Burgio

Se è vero come è vero l'enunciato di cui sopra, occorre però mettere in risalto che più si va avanti con l'età e più vengono a mancare quelle caratteristiche di resistenza e lucidità che servono per affrontare un impegno di tante ore in cui serve parecchia concentrazione e tutti sappiamo che le nuove leve, rispetto ai più grandetti, in questo hanno certamente una marcia in più.

Non deve essere probabilmente così per uno dei giocatori più anziani che sono ancora in attività e che Poker.org ha scovato nei giorni scorsi, mentre era seduto all'evento numero 48, il $1,000 Senior's No-Limit Hold’em Championship.

Il protagonista dell'articolo di oggi risponde al nome di Vince Burgio, che alla veneranda età di 90 anni, continua a farsi dare le carte dai dealer di Las Vegas.

Vince Burgio courtesy Pokernews & Eloy Cabacas

Un braccialetto alle spalle e 2,2 milioni vinti in carriera

L'intervista pubblicata dai colleghi, mette in chiaro tutta una serie di passaggi della vita di Burgio che ne delineano un'esistenza legata al gioco, fin dalla drastica decisione di vendere la sua azienda per fare il grande salto verso il mondo del poker, in un momento storico in cui non era esattamente facile farlo.

Burgio, nella sua lunghissima carriera di giocatore, riuscì anche nell'impresa di portare a casa la vittoria al WSOP $1,500 Seven-Card Stud Split del 1994 per $127,200, un torneo al quale presero parte 212 entries, che generarono un prize pool da $318.000.

In quell'occasione riuscì ad eliminare al terzo posto Howard Lederer, in un tavolo finale al quale parteciparono anche Gary Hutzler, runner up per $63.600 e John Cernuto, che chiuse settimo.

Burgio ha vinto in carriera un totale di 2,2 milioni di dollari, secondo TheHendonmob.com.

Vince Burgio membro della Hall Of Fame

Ormai cancellata da decenni, Burgio è stato membro della Seniors Poker Players Hall Of Fame, e ha cominciato a giocare ben prima della fine dello scorso millennio, quando scoprì il poker nelle riunioni familiari e nelle partite casalinghe tra amici.

Vince Burgio courtesy Pokernews & Luther Redd

"Mi piacque molto fin dalle prime volte", dice Burgio. "Poi, 40 anni fa, ho giocato un torneo e mi è piaciuto il fatto che si potessero vincere tanti soldi. Ho fatto molto bene, e poi ho iniziato a giocare professionalmente".

Dopo qualche tempo decise di vendere l'impresa di costruzioni di cui era a capo, il tutto per cominciare a giocare professionalmente, un salto nel buio che all'epoca era considerato un grandissimo azzardo, ma, come dice sempre:  "Il gioco è stato davvero buono con me".

Vince Burgio ha collaborato anche per Card Player e le raccolte dei suoi pezzi hanno dato origine a ben due libri: Pizza, Pasta And Poker: The Private & Public Life of a Professional Poker Player, e Inside Poker: The Good, the Bad and the Ugly.

"WSOP cambiate in maniera clamorosa"

"Le WSOP sono cambiate drasticamente", dice Burgio. "I buy-in più alti all'inizio erano da $1.500 e $5.000, e poi il Main Event a $10.000. Ora ci sono buy-in da $250.000 e $100.000. È cambiato tutto. Se hai un sacco di soldi, puoi giocare a questi tornei. Nessuno sano di mente giocherebbe un buy-in da $ 100.000".

Alla domanda su quale consiglio vorrebbe dare ai giocatori di oggi, Vince Burgio ha risposto candidamente: "Usate la testa".

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.