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WSOP 2012: Matt Matros al terzo braccialetto in tre anni!

Matt Matros, inarrestabile all'event 16Vincere un braccialetto WSOP all'anno è senza dubbio un ritmo invidiabile, su cui tutti metterebbero una firma. C'è chi ci riesce veramente però, come Matt Matros: lo statunitense ha appena centrato il terzo titolo alle World Series in tre anni vincendo l'Event #16 - 6-handed No Limit Hold'em da 1.500$ di buy-in.

Poker pro, coach e apprezzato poker writer, Matros ha ingranato la quinta centrando due showdown decisivi per liberarsi dell'ultimo avversario al tavolo finale, Mark Radoja. Prima una doppia coppia che si fa ben pagare dal rivale, poi un river fatato che gli fa chiudere colore superando la scala centrata al turn da Radoja.

Un rush ravvicinato che non lascia scampo a nessuno, e che permette a questo 37enne newyorkese di festeggiare il terzo braccialetto in carriera. Il primo era arrivato alle WSOP 2010 in un evento Limit Hold'em da 1.500$, il secondo lo scorso anno nella stessa specialità di questo 2012, ovvero il NL Hold'em 6-handed anche se con buy-in superiore (2.500$).

Curiosità nella curiosità, tutti e tre i titoli sono giunti nella settimana tra il 4 e l'11 giugno, che evidentemente per Matros deve rappresentare qualcosa di magico...

Ecco il payout del tavolo finale:

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1 Matt Matros 454,835
2 Mark Radoja 281,502
3 Ramey Shaio 182,521
4 Gordon Vayo 121,262
5 Robert Muzzatti 81,202
6 Mark Darner 56,300

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Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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