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Alibaba Group: dopo il poker si prende anche il Milan?

Poco meno di due mesi fa vi parlavamo di Alibaba Group, colosso cinese dell'e-commerce da 173 miliardi di dollari che ha stretto un accordo con la IFP per promuovere il Match Poker, entrando di fatto nel business del gaming. Ma questo potrebbe essere solo l'inizio: nell'articolo si faceva riferimento a una division, creata qualche mese fa all'interno del gruppo per occuparsi di sport e "creare un polo che faccia business a 360° intorno al mondo dello sport professionistico". In questo senso vanno lette le ultimissime indiscrezioni, che vogliono Alibaba Group candidato forte ad acquistare il Milan!

Secondo quanto riporta Repubblica, il colosso presieduto da Jack Ma sarebbe in trattativa avanzata con la società rossonera per rilevarne il 100% delle quote (70% subito e 30% tra un anno). L'affare si potrebbe chiudere intorno ai 500 milioni di euro, sempre secondo quanto afferma l'importante quotidiano italiano.

Il gruppo è già ben presente nel mondo del calcio e conosce molto bene i principali campionati europei: Alibaba è infatti comproprietario del Guangzhou Evergrande, società della Super League cinese già diretta da Marcello Lippi, che come altre squadre cinesi cerca di strappare qualche campione dai principali campionati europei, a suon di yuan.
E proprio l'ex ct dell'Italia campione del mondo sarebbe uomo chiave in questa trattativa, poichè andrebbe a ricoprire il ruolo di direttore tecnico, oltre ad essere una sorta di "collante" tra le due parti che non sono solo due società ma due mondi e due culture molto differenti.

L'affare aspetterebbe solo il "sì" di Silvio Berlusconi che, dopo il misterioso bluff di Mr.Bee, stavolta potrebbe davvero cedere ponendo fine a una storia trentennale.

Il futuro del poker e quello del calcio italiano potrebbero dunque condividere lo stesso crocevia: un crocevia orientale. Per ragioni differenti, entrambi i business hanno bisogno di coinvolgere quella che ormai è da considerarsi la prima economia mondiale, sia per capacità di spesa degli investitori che per potenzialità di pubblico raggiungibile.

Se per il settore del poker l'utenza cinese rappresenta una imperdibile occasione per rimpolpare il field e consolidare il mercato, per il calcio italiano la chance è ancora più vitale: l'arrivo dei grandi capitali cinesi può segnare una svolta e innescare un circolo virtuoso che, nel giro di qualche anno, potrebbe far tornare la nostra serie A agli antichi splendori.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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