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Analisi di una mano con Faraz Jaka: il 'tilt-inducing'

Il giocatore professionista Faraz 'The Toilet' JakaDecidere di mostrare o meno un bluff andato a segno può dipendere dalla volontà di far tiltare l’avversario o di lasciarlo continuare a pensare a cosa potevate avere in uno scontro precedente. Proprio a tal proposito, vediamo allora insieme una mano giocata da Faraz Jaka al WPT Doyle Brunson Five Diamond World Poker Classic – torneo da 15.000 dollari di buy-in tenutosi al Bellagio di Las vegas nel 2009.

Con bui 1.000/2.000 e ante di 200, il giocatore immediatamente alla destra di Jaka open-raisa di 6.500 e Faraz decide di flattare con 9 7 . “In linea generale quella non è una posizione in cui conviene un flat-call, perchè la mano non è forte abbastanza” spiega Jaka, che soltanto nel 2009 ha vinto in tornei oltre 2 milioni di dollari.

“La ragione per cui ho agito in quel modo è che pensavo che l’altro fosse davvero un bravo giocatore. Stava rilanciando molto, ed allora volevo mettergli un po’ di pressione addosso. Inoltre mi avevano beccato in bluff nelle prime fasi del torneo ma lui al tavolo non era ancora arrivato, quindi non conosceva la mia immagine”.

Sul flop arrivano q j 8 che danno a Jaka un progetto di scala ad incastro  ed un backdoor straight flush draw. “Volevo outplayarlo. Lui ha puntato circa metà piatto e mi è sembrato poco per quel tipo di board. C’erano un sacco di possibili draw, e quindi ho pensato che potesse aver una underpair e stava solo facendo una continuation bet”.

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Jaka allora si adegua e sul turn scende un 4 . L’ opponent punta ancora metà piatto e l’azione torna di nuovo a Faraz. “Appariva davvero debole, così ho deciso di rilanciare di 3 volte la sua puntata in modo da rendergli la situazione abbastanza pericolosa. Lui infatti era fuori posizione, e quindi non solo doveva chiamare il rilancio, ma doveva anche aspettarsi una grossa bet sul river il più delle volte. Tutto ciò per lui voleva dire committarsi abbastanza pesantemente, e c’erano così tanti draw con cui potevo bluffare. Lui ha fatto comunque call e poi mi ha guardato, ed in quel momento ho avuto la netta sensazione che fosse davvero weak.”

Il river porta infine un 2 e l’ original-raiser fa check. Con il nulla in mano, Jaka punta allora 120.000 su un piatto leggermente inferiore ai 40.000. L’avversario ci pensa a lungo ma poi preferisce foldare. Faraz decide quindi di mostrare il suo bluff: “Durante la mano l’ho visto molto nervoso nonostante avesse uno stack consistente. Allora ho deciso di mostrargli le mie carte pensando di poter sfruttare la situazione più avanti nel torneo, creandomi magari la possibilità di prendergli tutte le chips. Quando gliele ho fatte vedere lui si è decisamente arrabbiato. E la mia tattica ha funzionato bene perchè, quattro giri più tardi, ho preso un quads di 3 contro di lui e su un piatto da circa 70.000 ho puntato ancora una volta 120.000. Probabilmente ha pensato che bluffassi ancora e mi ha ben pagato il mio fantastico poker”.

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