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Andrea "absoluteice" Di Coste: la vita del massgrinder


La storia di Andrea "absoluteice" Di Coste è di sicura ispirazione per molti grinder, visto che è riuscito a diventare Imperatore su GDpoker giocando tra NL30 e NL50, mostrando una dedizione rara.

Originario di Nuoro ma trasferitosi a Tenerife per giocare a poker già sul finire del 2011, questo fresco 30enne è la dimostrazione di quanto la forza di volontà e il desiderio di affermarsi come professionisti siano importanti quanto e più del talento, per avere successo in questo gioco.

Formatosi prima come autodidatta leggendo un sacco di libri di poker e poi grazie agli insegnamenti di diversi coach, "absoluteice" è un noto massgrinder ai tavoli di cash game, una disciplina dove col tempo molti più professionisti hanno cominciato a giocare su un numero di tavoli crescente, e per un numero di ore sempre maggiore.

Tuttavia, giocare migliaia di mani di poker online ogni giorno è tutt'altro che una passeggiata, come lui stesso ci conferma, ma può consentire di togliersi soddisfazioni economiche davvero importanti anche giocando limiti accessibili a molti.

1) Negli anni, i giocatori di cash game hanno aumentato notevolmente sia il multitabling che il volume di mani giocato in un anno: quali sono le cause di questa evoluzione?

Le ragioni sono diverse, ma correlate tra loro. Giocare molto consente infatti di abbattere la varianza raggiungendo volumi di mani davvero importanti, che conseguentemente aumentano anche il profitto orario.

Non bisogna poi mai dimenticare l'importanza di battere l'incidenza della rake. Chi come me gioca davvero tanto può sfruttare a pieno i VIP system delle poker room. Questo, se da un lato significa perdere dell'edge nelle singole mani, dall'altro garantisce di vedersi restituita una percentuale davvero significativa della rake prodotta, che quindi consente di avere guadagni al riparo da quella stessa varianza cui è soggetto il profit puro.

2) Come si affrontano quei periodi in cui non si vorrebbe giocare, ma nei quali comunque si "deve", in quanto professionisti?

In tutta sincerità credo si tratti di uno degli aspetti più difficili da gestire per chi intraprende questa professione. Non è facile accendere il computer, stare ore seduti e concentrati quando ci si potrebbe dedicare a diverse altre attività interessanti.

A me aiutano sicuramente due fattori importanti, e cioè da un lato il clima mite di Tenerife, e dall'altro l'aiuto della mia ragazza Agnese, che mi è sempre molto vicina e mi aiuta a ricaricare le batterie tra una sessione e l'altra

3) Avere in testa dei traguardi a livello personale aiuta a raggiungerli anche come giocatore?

Indubbiamente una vita equilibrata ed organizzata è di grande aiuto, consente di ottenere risultati migliori nel gioco. Del resto, seguire un "plan pokeristico" ottimale rende la vita di un grinder più gradevole, scacciando la monotonia.

Diciamo che saper trovare un giusto equilibrio fra questi due "mondi" - quello personale e quello del giocatore professionista - permette di coltivare passioni diverse, e al tempo stesso di riuscire a fare del nostro meglio quando siamo seduti al tavolo.

4) E' difficile ritagliarsi del tempo per sé, quando gran parte della giornata è assorbita dal grinding?

Quando ci si pone come obiettivo quello di scalare un VIP system, come nel mio caso, sicuramente sì: ci si concentra molto sul centrare quei target in termini di rake che ci si è prefissati, ed essendo spesso ambiziosi non è semplice ritagliarsi del tempo extra per altre attività, però, come si dice? Il fine giustifica i mezzi...