Uno dei passaggi più importanti in un torneo di poker è quello che segna lo spartiacque tra chi passerà alla cassa al termine del proprio cammino e chi invece dovrà abbandonare la disputa prima dello scoppio della bolla.
Nelle giornate che stiamo vivendo, durante le quali scoppierà la bolla del Main Event dell’European Poker Tour di Parigi, è di quasi tutti i partecipanti la preoccupazione di tenere il passo coi migliori e/o almeno mantenere uno stack che li porti alla soglia dello scoppio della bolla senza dover avere l’assillo di controllare le pile degli altri giocatori con la speranza di non uscire prima dell’approdo ai premi.
Ma come provare a mantenere l’aggressività in un momento in cui ogni piccolo errore può essere pagato a caro prezzo?
L’eterno scontro tra chi vuole arrivare e chi vuole vincere
Il momento dello scoppio della bolla è di solito quello che caratterizza il vero e proprio scontro titanico tra due fortissime correnti di pensiero che spesso indirizzano il torneo nelle mani di chi ha voluto vincerlo a tutti i costi e chi si è accontentato di un piazzamento.
La strategia in bolla identifica senza mezzi termini la suddivisione che si può notare tra un giocatore che non ha problemi a metterle in mezzo per rimanere in piedi da solo al termine del torneo e coloro i quali cominciano a tirare i remi in barca in attesa dello scoppio della bolla e dell’eventuale passaggio alla cassa con un paio di Buy In conquistati o poco più.

Eh, sì, perché la mancanza di aggressività nei momenti topici dei tornei, porta spesso ad essere eliminati nel momento in cui la bolla è passata da un po’ di tempo, soprattutto perché prima del suo scoppio, abbiamo pensato a preservare lo stack, piuttosto che corroborarlo in seguito a qualche mossa più coraggiosa.
Questo porta ad adottare due modi di giocare quando si è vicini ai premi, a partire dai quali si distinguono le due categorie principali di cui vi stiamo per parlare.
Sopravvivere o vincere
Stare in piedi per una zuppa di patate. Fanno parte di questa categoria i giocatori che quando sul tabellone compare “-10 allo scoppio della bolla“, faranno di tutto per rischiare il meno possibile, tanto che alcuni di essi folderanno mani che in altri momenti del torneo non avrebbero mai messo sotto.
Il problema principale per questo tipo di giocatori, è che anche dopo l’approdo all’In The Money, continueranno a buttare le carte nel muck senza un vero senso, visto che, soprattutto nelle parti iniziali del post bolla, gli step da conquistare da lì in avanti saranno minuscoli e all’atto dell’eliminazione, che avverrà quasi sempre con un Asso accompagnato ad una zucchina, verranno a loro dire “scoppiati” dal classico 8-9s “che non poteva foldare da Big Blind sul loro All In”.
Vincere e vinceremo! L’altra parte del cielo è invece occupata dal macro gruppo di quelli che non aspetteranno le mani premium pur di provare a vincere il torneo e, soprattutto, accumulare gettoni proprio su quei giocatori che fanno parte della prima categoria.
Contrariamente a come fa la maggior parte dei giocatori, l’aggressività dimostrata a inizio torneo in virtù dei molteplici blind in possesso a chi inizia il torneo dal primo livello, quella dei giocatori che vogliono vincere, non si defila all’approssimarsi dello scoppio della bolla, tutt’altro.
Alcuni di questi giocatori riescono addirittura ad aumentare la pressione sui players più scarati e meno inclini a giocarsi i fagioli in zona bolla.
Negli ultimi anni anche sul nostro portale avete spesso letto sui pezzi di strategia, che la via più corretta per portare a casa i tornei, parte dall’aggressività e dalla pressione che si può esercitare sui giocatori meno aggressivi per puntare sui piatti e sulle mani marginali, che alla resa dei conti saranno quelli che faranno la differenza.
A voi la scelta.
Homapege: Bolla PSPC Courtesy Danny Maxwell & Pokernews