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Charlie Carrel: “Cosa serve per diventare un pro e perché non tutti possono diventarlo”

Il sogno di moltissimi giocatori di poker è di diventare professionisti, ovvero di trasformare questo gioco in una fonte di guadagno costante. Come è facile immaginare, solo una piccola percentuale di coloro che ci provano ci riescono, un po’ perché è necessario una predisposizione naturale a gestire gli swing e a comprendere le dinamiche del gioco, un po’ perché a molte persone mancano completamente la disciplina e la determinazione necessarie per primeggiare.

Charlie Carrel è uno dei pochi giocatori che ce l’hanno fatta: il giovane inglese è un professionista che è riuscito a completare la scalata dai micro-stakes agli high stakes e ai tornei high roller. Charlie ha iniziato come cashgamer puro, per poi passare con grande successo ai tornei. Oggi gioca entrambe le modalità di No-Limit Hold’em e vanta vincite da milioni di dollari.

Vista la sua grande esperienza, ha deciso di rispondere a una domanda che molti suoi followers gli pongono costantemente su Twitch o sotto i suoi video su YouTube: cosa è necessario per diventare un giocatore professionista di poker?

Il primo step per vincere a poker: non ragionare sulle mani ma sui range

“Ho giocato milioni e milioni di mani e penso di aver sviluppato un grande intuito, che unito alla mia naturale predisposizione mi permette di essere un giocatore vincente”, ha premesso Charlie Carrel facendo quindi intuire che diventare un poker pro sia anche una questione di talento.

Successivamente ha detto qual è il primo grande passo che deve fare un giocatore del cash game ai micro stakes per iniziare a vincere forte.

“Ai micro stakes la maggior parte dei giocatori ragiona sul primo livello di pensiero: cosa ho in mano e cosa ha in mano il mio avversario? Il primo step che devi attuare per battere i micro stakes è uscire da questo modo di ragionare e iniziare a ragionare con i range: qual è il mio range di mani e qual è il range del mio avversario? Con questo cambio di approccio inizierai ad exploitare chi invece ragiona ancora secondo il vecchio schema”.

Passare quindi da un modo di ragionare molto basilare e immediato a uno più complesso è il segreto per fare il salto di qualità. Ma Carrel mette in guardia su un aspetto: non bisogna farlo senza essere certi di battere già il livello: “Prima di farlo, però, devi essere certo di essere in grado di battere il livello ragionando secondo lo schema “mia mano contro sua mano. Se già batti il livello così e passi al livello di pensiero successivo, distruggerai tutti”.

Charlie Carrel: “Copiate lo stile dei reg vincenti”

Il secondo consiglio di Charlie Carrel è di copiare spudoratamente lo stile di gioco dei migliori reg del livello. Un atteggiamento molto più diffuso di quanto si creda visto che anche un reg degli High Stakes Online come Andres “Educa-p0ker” Artinano ha ammesso di essere arrivato così in alto perché copiava lo stile del leggendario “OtB_RedBaron”.

“Un buon consiglio che posso dare è di copiare il gioco di chi sta battendo bene il livello. Ma fate attenzione a distinguere bene ciò che potete replicare da ciò che invece non siete in grado di comprendere. Ad esempio, non giocate come faccio io su Twitch, perché, senza arroganza, sono abbastanza certo di essere molto più forte del mio followers medio e certe mie mosse potrebbero non essere comprese bene. Certamente posso dirvi di non copiare i GTO players, vi prego, non seguite il modo di giocare di questi giocatori/bot”.

Mai saltare i livelli

Infine, il terzo consiglio di Charlie Carrel è di riflettere quotidianamente sul proprio livello di gioco, cercando di essere il più oggettivi possibili: “Prendetevi del tempo per pensare al vostro livello di gioco e chiedetevi: quanto sono forte? Cosa dicono i miei risultati? È molto facile sopravvalutarti ma alla fine, specialmente nel cash game, contano solo i risultati“.

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Situazione particolarmente pericolosa è quella in cui un giocatore vince un torneo grazie a una run fuori dal comune e pensa di poter saltare diversi livelli. Secondo Carrel, questo è uno degli errori più gravi che si possano commettere.

“Può capitarti di essere un reg del NL 10, vincere 10k in un torneo e buttarti al NL 50 super rollato. Ma è sbagliato, perché l’unico modo serio di arrivare al NL 50 partendo dal NL 10 è battendo prima il NL 10 e poi il NL25. È come se una persona si diplomasse al liceo e poi volesse subito fare una laurea specialistica: non si può fare, manca un passaggio fondamentale. Nessuno può fare quel salto e lo stesso vale per il poker”.

Charlie Carrel
Charlie Carrel

Charlie Carrel: “Non tutti possono diventare pro ma il poker è solo una delle tante cose”

Dopo aver dato i suoi consigli, Charlie Carrel spiega perché nessuno dovrebbe essere ossessionato dal desiderio di diventare un giocatore di poker professionista. Anche solo perché le statistiche parlano chiaro…

“Attraverso Twitch e i miei contenuti sui social sto facendo entrare molte persone nel mondo del poker. Onestamente il 98% di queste persone non diventeranno mai poker pro e molti di loro non saranno nemmeno vincenti. Ma è così grave? No, perché il poker è solo una delle tante cose che si possono fare nella vita“.

A parte il fatto che per molti il poker non sia altro che un divertimento, Carrel spiega molto bene che si tratta solo di una delle tante possibilità che abbiamo.

“Se vedo che un mio studente non ha davvero le capacità di diventare un professionista, lo incoraggerò a diventare qualcos’altro. Non c’è solo il poker tra i lavori alternativi: puoi diventare un maestro di yoga, un trader, un esperto di cryptocurrency, un maestro di arti marziali… non importa cosa fai nella vita, l’importante è essere motivato: se non ci sono le motivazioni, non provarci nemmeno“.

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