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Difendere i bui: i vantaggi di una 3-bet polarizzata

Difendere i bui profittevolmente è tanto importante quanto non banale: per scegliere il giusto range di 3-bet preflop, questi sono i consigli di Ryan "YourDoom" Power.

Naturalmente non esiste, come spesso accade nel poker, una ricetta universalmente valida a prescindere dal livello giocato o dagli avversari incontrati, ma è chiaro che l'opinione di un professionista vincente al NL1000 e NL2000 sia una buona base di partenza per una riflessione.

"Vedo spesso molti miei studenti 3-bettare fuori posizioni mani come k 10, j 10 o q j - spiega - ma secondo me sono tra le mani peggiori che si possano 3-bettare contro l'opening raise da bottone di un regular".

Quando lo facciamo, abbiamo il vantaggio di avere in mano almeno un blocker, ma questo secondo "YourDoom" non è sufficiente a bilanciare uno svantaggio ben maggiore: quello del trovarsi dominati dal flatting range del nostro avversario.

"Ammettiamo che 3-bettiate j 10, e che il flop sia Jxx - ipotizza Ryan - quando giocate per lo stack, da quali mani peggiori vi aspettate di venire chiamati?".

Per contro, secondo Power non faremmo mai foldare mani come KJ, KQ o AJ, che quindi ci farebbero incappare in costose reverse implied odds su board come quello citato.
Flattando con una mano come KT o QJ, inoltre, saremo noi a dominare l'opening range del bottone, con tutte le conseguenze positive del caso.

Ma allora, che genere di mani 3-betterebbe in bluff "YourDoom"? "Mani come 9 8 o 7 6 saranno più difficilmente dominate dal flatting range del nostro avversario - argomenta - e quindi a mio avviso sono preferibili per 3-bettare in bluff".

Naturalmente quando chiamati dovremmo poi giocare a poker, ma in fondo non è per questo che ci siamo seduti ai tavoli?