Eliminato nel Day 2 del recente EPT di Barcellona, il Pro italiano Fabrizio Baldassari torna a mente fredda su alcune sue giocate e ne analizza una in particolare che l’ha visto chiamare l’all-in di un avversario pari stack con soltanto Q-high.
Siamo nel Day 1A dell’evento, ed è in corso l’ultimo livello di giornata che prevede bui 500/1.000 e ante di 100. Con 170 players left, Baldassari apre di 2.200 da UTG con q 10: “Avevo dato al tavolo un'immagine di me abbastanza tight” racconta Fabrizio, che a settembre 2010 ha conquistato un fantastico secondo posto al Main Event delle World Series of Poker Europe.
“L’avversario di Big Blind spilla le sue carte e, senza pensarci neanche un secondo, mi 3-betta di 6200, dandomi però l'impressione che non avesse qualcosa di forte avendo agito in precedenza allo stesso modo in puro bluff. Decido comunque di chiamare potendo contare su uno stack di circa 40.000 chips: avevo infatti spazio di manovra sulle street successive senza il problema di essere pot committed.”
Il dealer distribuisce un flop 2 2 j e l’opponent fa instant check: “Vista la sua azione, a quel punto lo facevo strong” continua Baldassari. “Ho preferito quindi checkare dietro così da non rischiare di essere re-raisato su un eventuale tentativo di rubare il piatto. “
Il turn è un 9 , che apre a Baldassari un progetto di scala bilaterale, e l’altro punta 13.000 che l’italiano chiama di nuovo. “In base alla sua bet, potevo a quel punto scartare l’ipotesi che avesse qualcosa di forte. In tal caso, infatti, non avrebbe esagerato con quella size. In base anche al tipo di giocatore che aveva dimostrato di essere fino ad allora, ritenevo proprio che volesse indurmi al fold.”
Il river è infine un 9 e l’oppo pusha per circa 23.000 chips, più o meno quanto resta a superbaldas: “Mi sembrava che la decisione di andare all-in l’avesse già presa in precedenza prima che cadesse qualsiasi carta che non gli fosse utile. A quel punto, il mio ragionamento è stato semplice: se aveva coppia oppure un Asso, avrebbe check/callato ad una mia value bet vista l’action precedente. Con un Kappa, se avesse voluto comunque bluffare non avrebbe rischiato di uscire avendo comunque una mano con showdown value. Alla luce di ciò, il mio call con Q-high ci stava tutto, ed infatti lui ha muckato ed ho raddoppiato le mie chips. Se avessi perso quel colpo sarei uscito dal torneo, ma il poker è anche questo...”