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Fabrizio Petroni: “In Messico la qualità della vita è incredibile ma continuo a giocare punto it perché…”

Domenica sera su PokerStars ha fatto il suo esordio il Sunday Slam, il domenicale PKO da 50€ di buy-in che ha portato a dieci i tornei della sessione settimanale più attesa dai pokeristi online italiani.

Un battesimo di fuoco: il titolo è andato a Fabrizio ‘asky16’ Petroni, grinder campano già noto su queste pagine, che da qualche tempo a questa parte si è trasferito a giocare dall’altra parte dell’Oceano, in Messico.

Con lui quindi caffè virtuale a distanza: mescolata allo zucchero e inizia la chiacchierata.

Il titolo domenicale e le abitudini di grinding

Ciao Fabrì complimenti per la vittoria! Che te ne pare di questo nuovo domenicale?

Questo Sunday Slam mi è piaciuto, è un bel torneo molto tecnico. Non ricordo mani particolari, tutto sommato è andato tranquillo. Un domenicale KO da un bel 50ello ci stava.

Dal Messico che altre piattaforme grindi?

Sto giocando PokerStars punto it e punto com e su GGpoker.

Qual è stato l’aggiustamento principale per i field internazionali?

Su dot com ho dovuto un attimo restringere i range perché sono un po’ più malati, più aggressivi e rompono più le scatole. Da questo punto di vista il field online italiano è più facile.

Il legame col punto it

Immagino che le tue sessioni siano ‘multiestensione’: come fai a non confondere i range tra dot it e dot com mentre giochi?

In realtà gioco quasi sempre come se giocassi il punto com, diciamo così

Tu che conosci entrambi i palinsesti mtt, come reputi quello italiano rispetto a quelli internazionali?

Secondo me negli ultimi tempi il palinsesto dot it si è aggiustato molto, forse manca ancora qualcosa nel palinsesto pomeridiano, per gli abi più alti ci stanno pochi tornei con garantiti bassi. Poi certo, il dot com offre una incredibile vastità di tornei di tutti i tipi e a tutte le ore. I tornei belli belli comunque stanno su GGpoker.

Come mai continui a giocare il punto it?

Non si può missare! Non mi piace dirlo, però il field italiano è molto molto più morbido rispetto a quello del punto com e si possono fare molti molti soldi. Su punto com devi avere una base di studio molto alta e affrontare field oceanici, è un po’ più dura perché è più varianzoso, non è semplice soprattutto all’inizio.

La ripartenza

Come sta andando?

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Guarda, ho ripreso da un mesetto a questa parte perché dopo aver fatto tre mesi a Las Vegas a giocare cash game ho voluto staccare un po’ per due tre mesi. Ho ripreso da inizio febbraio facendo level-down.

Come mai sei sceso di abi?

Perché dopo i mesi di cash live ero un po’ arrugginito dal punto di vista dei tornei. In questo mese e mezzo ho preso diversi pali ma alla fine ho fatto +6,5k che male non è, anche considerato il fatto che non ho giocato tantissime sessioni perché la vita qui in Messico non ti permette di giocare tantissimo.

Raccontaci le tue giornate messicane…

Rispetto all’Italia è proprio un’altra vita. Anche perché per uno che fa il mio lavoro gloi orari sono completamente diversi: qui si clicca la mattina e si termina il pomeriggio, o comunque al massimo verso le 8-9 di sera. A differenza dell’Italia, finita la sessione puoi uscire a fare serata.

Al caldo 365 giorni l’anno

Temperatura minima da quando vivi lì?

Wa, a livello di temperature fa caldissimo, in questi giorni la minima è 26-27 gradi, la massima qualche grado sopra i 30.

E deve ancora arrivare la primavera, in estate come farai?

Non sarò qui! A giugno andrò a Las Vegas per le WSOP, poi a luglio e ad agosto sarò in Italia. Ho trovato questo equilibrio e mi piace. A fine settembre tornerò a Vegas a giocare cash tre mesi per ammortizzare un po’, dato che i tornei sono molto swingosi. E per l’inverno tornerò in Messico.

Come plan non sembra per niente male. Da un punto di vista pokeristico invece che progetti hai?

Al di là dell’online, spero quest’anno di dimenticare il decimo posto dell’anno scorso al Deepstack WSOP, sono uscito decimo per 27k con la prima posizione che ne pagava 360k. Magari di portare un braccialetto a casa, chissà…

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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