Michael “Fydor_8” Carbone è uno specialista negli heads-up sit&go: giocatore e coach, in un suo recente video ha esaminato una mano da cui è riuscito ad estrarre a suo modo di vedere il massimo valore possibile, grazie ad uno slowplay.
Sebbene in generale slowplayare possa spesso portare al risultato opposto, per tacere della possibilità che concediamo al nostro avversario di realizzare eventualmente la propria equity in modo gratuito, esistono delle eccezioni: “In questa mano, giocata in un heads-up hyperturbo, mi trovo a floppare un vero mostro e per venire aggredito dal mio avversario, che si trova fuori posizione“.
I due hanno pertanto 500 fiches come stack di partenza, ed hanno giocato in questo sit&go appena qualche mano: “Fydor_8” è leggermente in svantaggio, ed apre da bottone a 40 con 10 10. Il suo avversario si limita a chiamare, ed il flop è 10 10 j , per un poker floppato che certo non si vede spesso.
“Credo che la probabilità che succeda qualcosa del genere sia attorno a 400 ad 1 – spiega – è praticamente impossibile che si possa perdere questa mano, e quindi nel caso in cui il mio avversario decida di checkare ho assolutamente intenzione di fare altrettanto“. Questo è un punto apparentemente banale, ma seguendo diversi altri giocatori Carbone sa che molti dei suoi studenti si sentirebbero comunque in “dovere” di puntare al flop.
“E’ vero, può chiamarci con una top pair, con un draw o una pocket pair – ammette – ed è altrettanto vero che puntando in questa situazione sia in draw che in bluff dovremmo anche farlo con il nostro valuerange. Tuttavia, in questo caso non c’è bisogno di inserire questa specifica mano nel nostro range di continuation bet, perché non vogliamo far foldare la sua air, che anzi speriamo possa hittare qualcosa nelle street successive”.
Il problema però non si pone, visto che il grande buio punta 40 su un piatto di 80, e coerentemente col suo piano “Fydor_8” si limita al call, sperando che continui a puntare sia in bluff che nel caso abbia davvero qualcosa. Il turn è il 3 , che non chiude nessun possibile draw ma non è neppure una scary card per eventuali pair che il nostro avversario può avere.
Quest’ultimo punta ancora una volta metà piatto, e nuovamente Carbone si limita a chiamare, vedendo il board completarsi col 5 . Il grande buio punta una terza volta, 120 fiches su un piatto di 320. A “Fydor_8” sono rimaste 260 fiches in tutto, e naturalmente va all-in: “Nel caso in cui abbia una top pair non può che chiamare, mentre se ha un bluff credo che comunque in questo modo siamo riusciti a massimizzare il valore della nostra mano”.
Il grande buio però folda al nostro rilancio, segno che verosimilmente fosse del tutto in bianco: “Trovandoci in posizione è stato ancora più semplice per noi gestire la mano – ammette – in quanto se ad esempio non avesse puntato al turn avremmo potuto farlo noi, ma così siamo riusciti a sottorappresentare la nostra mano e prendere valore dai suoi bluff”.
Naturalmente non sempre le cose sono così semplici, ma anche in una situazione tanto favorevole l’errore poteva sempre trovarsi dietro l’angolo.