[imagebanner gruppo=gdpoker] Tra i giocatori inglesi, non si può dire che Craig McCorkell sia il più conosciuto, eppure “mcc3991” è un torneista di successo tanto online che dal vivo, inserito nel mondo del poker ormai da tempo.
Al suo attivo ha un braccialetto, una deep run nel Main Event WSOP conclusa questa estate al 13esimo posto ed anche un terzo posto nell’EPT High Roller di casa, quello di Londra: risultati che gli hanno consegnato 1.700.000 $ dal vivo e centinaia di migliaia di dollari online, oltre ad un’esperienza che gli fa guardare i giocatori con una certa dose di disincanto.
“Credo che molti professionisti farebbero fatica ad adattarsi a un normale lavoro di ufficio non tanto per i soldi, quanto perché dovrebbero cambiare drasticamente il loro stile di vita, accettando di prendere ordini, di rispettare certi orari e di pagare le tasse – spiega a Lee Davy – vedo contonuamente giocatori che non fanno altro che fare breakeven, ma sono comunque soddisfatti”.
E così, anziché rassegnarsi all’idea di dedicarsi a qualcosa di differente, alcuni preferiscono insistere: “Molte di queste persone hanno accordi di staking, ma grindando con costanza hanno uno stile di vita relativamente economico, e la libertà che viene con quest’ultimo è qualcosa di davvero affascinante, non soltanto per loro”.
Ed a proposito di tasse – un tema sempre caldo per i professionisti – malgrado tutto l’inglese è convinto che si tratti di una prospettiva che nel Regno Unito sia destinata a rimanere ancora distante: “Magari se un britannico avesse vinto qualcosa come dieci milioni di dollari sarebbe accaduto – ipotizza con scarsa convinzione – ma nel nostro Paese credo preferiscano favorire l’industria del gioco, vista anche la nostra storia in questo senso”.
Non è un caso infatti che molti giocatori decidano di trasferirsi a Londra: fatto salvo il fascino di una delle città più interessanti d’Europa, sotto il cielo della regina si sta bene anche per altre ragioni, pioggia permettendo…