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Il Poker e il Principio di Peter

Il Principio di Peter è stato teorizzato dallo psicologo canadese Laurence Peter il quale, grazie anche al contributo di Raymond Hull, ha descritto in chiave piuttosto satirica il meccanismo della “gerarcologia” aziendale.

Il concetto base risiede nel fatto che un individuo, inserito in una scala gerarchica, inizia la sua attività lavorativa in una determinata posizione e con precisi compiti. Se dimostra buone capacità in questa posizione, dopo un certo periodo di tempo verrà promosso ad un livello superiore. Anche in questa nuova posizione, se dimostrerà ancora una volta capacità e competenza, otterrà un nuovo avanzamento verso una incarico di grado più elevato.

Lo psicologo Laurence J. Peter (1919-1990)La carriera dell’individuo continuerà in questo modo fino al momento in cui egli andrà ad occupare un posto nel quale dimostrerà incompetenza e scarse capacità. Da quel momento in poi non avrà più alcuna promozione. Da questo principio discende, quindi, che ogni posto chiave tenderà potenzialmente ad essere occupato da un incompetente, ossia un soggetto in grado di creare più problemi di quanti possa risolverne.

Quanto appena spiegato può in qualche modo essere applicato anche al gioco del poker, dove capita molto spesso di osservare persone che stanno tentando la scalata fino agli stakes più alti.

Prima di avventurarvi anche voi in simili progetti, è meglio che sappiate che tutti i giocatori di questo mondo, tranne poche eccezioni, hanno un preciso livello oltre il quale non saranno più vincenti e quindi, auto-promuovendosi continuamente, arriveranno prima o poi a giocare a stakes dove le loro abilità non saranno più sufficienti, con evidenti conseguenze negative sui loro risultati di lungo periodo.

Il problema del Principio di Peter è che è davvero facile finirci dentro, specialmente se s’incappa in un periodo molto fortunato. Infatti, dopo che ad esempio si è giocato a lungo cash game 1/2 o 2/4, si può facilmente iniziare a pensare che non ci sia troppa differenza rispetto al 5/10. Si tenta quindi il level-up e magari, per un certo periodo di tempo, le cose vanno pure bene. La conseguenza di tutto ciò sarà però che il livello successivo inizierà a diventare tremendamente attraente, e pertanto tale processo continuerà fino a quando il bankroll non sarà completamente prosciugato, poichè si è giocato ad un livello di molto superiore rispetto a quello per cui si avevano delle reali capacità.

Anche se le possibilità di guadagno a stakes superiori sono sicuramente più allettanti, esse potrebbero risultare nulle o negative qualora non siate in grado di batterli su un sample size decente. L’aspetto cruciale del poker sta dunque nel rimanere ad 1 o 2 livelli sotto rispetto a quello d’incompetenza. Si potrà sempre provare a salire, ma solo quando il proprio gioco sarà nettamente migliorato e quando il bankroll sarà adeguato per la nuova sfida. Essere quindi pienamente consci delle proprie limitazioni è una delle chiavi di volta di questo gioco.

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Tom 'durrrr' DwanIl miglior modo per evitare di finire nella trappola del Principio di Peter è quello di guardare partite giocate a stakes più alti rispetto ai vostri soliti e di provare a trovare degli errori nelle azioni dei vari protagonisti. Vi accorgete da voi che, arrivati ad un certo punto, non sarete più in grado di determinarli oppure inizierete a vedere mosse che ritenete siano errate ma che invece, più semplicemente, al momento non siete in grado di comprendere.

Un esempio di quanto appena detto ce lo offrono, in questi ultimi tempi, gli scontri fra Tom “durrrr” Dwan e Isildur1. Bene, almeno il 99% dei commenti e delle critiche che si possono trovare in rete sono assolutamente irrilevanti, visto che probabilmente saranno al massimo 10 persone quelle in grado di capire pienamente cosa succede durante quelle partite.

In conclusione, se vi sfuggono le dinamiche di gioco e alcune azioni vi sembrano incomprensibili, vuol dire che state osservando uno dei vostro livelli d’incompetenza il quale dovrebbe pertanto essere accuratamente evitato, fintanto che non riuscirete a maturare quelle capacità necessarie per affrontarlo con profitto.

Emiliano ‘nimitz’ Cocco

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