Poker onlineIn vista della terza missione di PokerMagia a Las Vegas, abbiamo incontrato uno dei protagonisti dell’appassionante second mission, durata due mesi nella città delle luci. Si tratta di Luca Paschetta, 22 anni, uno dei più giovani del gruppo. Il grinder di Magia, originario di Torino, ha vissuto anche a Sidney ed è stato conquistato dal fascino di Vegas. La sua esperienza è stata molto positiva. E’ Super Nova Elite su PokerStars e gioca anche su Ballas.
Luca Paschetta con Gianluca Manitto a Vegas
Luca, cosa ti ha lasciato questa esperienza con PokerMagia?
E' stata un'avventura fantastica sotto il profilo umano e professionale. Sono stato a contatto con persone molto competenti che mi hanno fatto crescere. Ho vissuto in una città unica. In futuro ripeterò l'esperienza, magari il prossimo anno.
Mancano poche settimane alle World Series: un consiglio ai grinder che vanno a Las Vegas per la prima volta?
Con l'avvicinarsi dell'estate e delle Wsop i turisti (e quindi i fish) ai tavoli saranno sempre di più. Il consiglio che mi sento di dare è selectare al meglio la partita più profittevole. Ci sono tanti casinò e infiniti tavoli in cui cercare l'asiatico miliardario o il rapper (spesso accompagnato da escort) che non sa le regole. La guerra contro i regs è una inutile perdita di tempo, anche se riteniamo di avere edge contro di loro.
Per chi va in una città molto cara come Vegas per giocare, un consiglio sui ristoranti più economici, dove la qualità-prezzo è buona?
I migliori posti per mangiare senza spendere eccessivamente sono Ellis Island, Denny's e 50Five. Fortunatamente i casinò offrono ai players una sorta di ''rakeback'' (circa 2$ l'ora) da sfruttare nei vari buffet, dove la qualità del cibo è veramente top.
Luca Paschetta (primo a sinistra) con Gianluca Manitto e Federico Dosso
L’atmosfera che si respira ai tavoli? I reg che tipo di strategia usano contro i turisti?
I giocatori americani mi hanno colpito per la loro sportività, non esiste player che faccia ''il professore'' o che si lamenti per una bad beat come siamo purtroppo abituati noi. Ho visto più volte ricevere degli scoppi clamorosi seguiti da un ''nice hand sir''. Ci sono anche diversi regs, la maggior parte, giovani residenti a Vegas, che attuano una strategia abc sul lungo periodo sicuramente Ev+. Anche i floorman e i dealer sono educati e professionali. Insomma l'atmosfera e l'ambiente in generale mi mettono a mio agio e nelle condizioni di dare il meglio.
Hai un aneddoto da raccontarci riguardo il tuo periodo passato in Nevada?
Un episodio che difficilmente dimenticherò è sicuramente una mano che ho disputato al torneo heads-up al Planet Hollywood. Avevo vinto quattro match e stavo disputando l'heads-up decisivo contro un bravo reg canadese. Spillo AK e decido di chiamare il suo all in preflop. Gira AK ed esclama ''sick split''... Non credo ci sia rimasto benissimo dopo aver visto 4 diamanti sul board regalarmi il nut flush e la vittoria del torneo…
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