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MTT: al Main Event WSOP contro un ottantenne

Nel Main Event WSOP, nonostante il buy-in elevato, gli avversari che si possono trovare al tavolo sono davvero di tutti i tipi: in questo caso i protagonisti della mano non potrebbero essere più diversi, visto che sono un giovane professionista ed uno sconosciuto ottantenne.

Da una parte troviamo infatti Daniel “Alwaysgobig9” Blum, un giocatore statunitense trasferitosi in Costa Rica dopo il Black Friday, dall’altra un anziano signore appena arrivato al tavolo con uno stack di 55.000 fiches, che si trova sul bottone.

Noi abbiamo 38.000 fiches e ci troviamo in middle position con una coppia di quattro: su bui 100/200, Seth “setherson2” Davis apre il gioco a 600 fiches da early position con 20.000 fiches, ed il giocatore di fianco a lui chiama. Noi facciamo lo stesso e per ultimo chiama proprio il bottone: il flop è 2 3 4 , e ci dà quindi il top set.

I primi due giocatori checkano e noi decidiamo di fare lo stesso, mentre il bottone punta 1.200 su un piatto di 2.700: l’original raiser chiama ed anche hero, e così il piatto diventa di 6.100. Al turn cade il j , e quando la parola torna al bottone quest’ultimo va all-in, overbettando quindi in maniera pesante e mettendo a rischio il torneo dei suoi avversari.

L’original raiser folda dopo qualche riflessione, e adesso tocca ad hero decidere cosa fare: dopo averci riflettuto decide di passare, e così l’ottantenne mostra un set di due.

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In questa circostanza ha quindi passato la mano migliore, ma questo significa che ha commesso uno sbaglio? No, o almeno non secondo Ben “NeverscaredB” Wilinofsky: “Se la tua intenzione è quella di check/callare al flop, penso che preferirei puntare – spiega – il bottone rischia di checkare dietro troppo spesso, il che significa sia perdere valore che rischiare di regalare un sacco di equity. As played, contro una puntata di quel tipo non mi dispiacerebbe check/raisare al flop“.

Tuttavia, una volta al turn, il canadese è convinto che si tratti di un facile fold: “Anche se nel suo range di call preflop non ci fossero le combo di A5 offsuited – sottolinea – non avresti comunque le odds per chiamare contro un range composto da set e scale. Senza contare che, se nel suo range ci sono anche solo alcune combo di A5 offsuited, allora il call diventa veramente un disastro”.

La sua scelta insomma, al di là dell’esito in questo caso specifico, era insomma corretta: in un torneo relativamente soft come il Main Event WSOP e con uno stack ancora importante alle spalle andare a scontrarsi contro il range di un giocatore verosimilmente piuttosto chiuso su un board del genere rischia di portarci solo cattive notizie, anche se stavolta la nostra scelta si è tradotta in una mancata occasione.

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