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NL200: quando un poker non basta…

Questa mano è un cooler brutale, dove una scala colore ha la meglio su un poker chiuso al river, ma quella che la rende interessante è il commento da parte di alcuni dei membri del team online di PokerStars, che analizzano le scelte di hero in ogni singola street.

Il giocatore UTG apre a 6 dollari, e dopo che tutti hanno foldato la parola passa a Martin “AABenjaminAA” Hruby, pro di PokerStars che si trova sul grande buio con q q ed uno stack effettivo di 123 big blind.

Quest’ultimo anziché 3-bettare decide di limitarsi al call, una decisione che Tyler “frosty012” Frost spiega in questo modo: “Contro un giocatore che considero scarso, o particolarmente aggressivo, certamente preferirei 3-bettare per valore – premette – diversamente preferirei chiamare, perché 3-bettare fuori posizione l’openraise di un giocatore UTG dimostra comunque molta forza, e rischia di far foldare molte delle mani che dominiamo”.

Il flop è 10 9 j , con “AABenjaminAA” che checka ed il suo avversario che punta 6 $ in un piatto di 13 $: “Il fatto che abbia scelto una size così bassa su un flop tanto drawy mi fa pensare che non si tratti di un giocatore particolarmente abile – prosegue Frost – naturalmente potrebbe non essere così, ma nel momento in cui non abbiamo read qualsiasi informazione diventa preziosa”.

Hruby si limita ancora una volta al call, una scelta che Felix “xflixx” Schneiders condivide: “Potremmo pensare che si tratti di una buona situazione per check/raisare, ma su un board del genere molte delle mani che non foldano contro un check/raise avranno parecchia equity contro di noi, come progetti di scala o colore, doppia coppia, set o anche scala. Se si esclude una mano come AJ, è difficile estrarre valore da mani peggiori”.

Martin “AABenjaminAA” Hruby ha cominciato a giocare a poker nel 2000

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ll turn è la q , una carta che ci dà topset ma chiude anche un eventuale progetto di colore e di scala: “AABenjaminAA” checka di nuovo e l’UTG punta 10 $ in un piatto di 25 $, venendo solamente chiamato anche in questa occasione. “Qualche volta hero ha la mano migliore – sottolinea Randy Lew – ma diversamente ci troviamo di fronte ad un colore ed una scala, contro cui abbia un’equity sufficiente per chiamare e sperare di chiudere full al river. Non mi aspetto che bluffi sia al turn che al river, visto che il nostro call in questa street dimostra forza”.

Il river è la q che ci consegna il poker, ed a questo punto Isaac Haxton è convinto che puntare sia la scelta migliore per noi: “Per bilanciare questa giocata potremmo farlo in bluff con mani come a j , o 8 8 e JT nel caso in cui tenessimo questa linea con mani simili al river”. Ed è quello che fa Martin, puntando 27 $ in un piatto di 45 $, ma l’UTG rilancia fino a 71 $, lasciando confuso “Ike”: “Si tratta di una mossa strana, non vedo molte mani con cui possa rilanciare in questa situazione, ma non penso che si possa avere azione da mani peggiori se andiamo all-in, preferirei vedere un call in questa situazione”.

Di parere diverso invece Alex “Kanu7” Millar, secondo cui la 3-bet all-in è la scelta migliore: “Credo che contro il giocatore medio di questo livello 3-bettare sia meglio, non penso che foldino niente che rilancino per valore, e non mi aspetto perciò che possa foldare con un full peggiore”. Ed è quello che fa “AABenjaminAA”, ma lo showdown gli dà torto, servendogli un cooler davvero niente male…

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