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NL400: giocare due nove contro un giocatore shortstack

Ryan Power: il suo nickname significa 'la tua condanna'Fronteggiare un avversario shortstack in una partita di cash game può essere tanto fastidioso quanto comune: estrarre il massimo valore in questi casi è importante, come ci mostra Ryan "YourDoom" Power.

Siamo ad un tavolo di cash game 6-max del NL400, e naturalmente sediamo full stack sullo small blind con 9 9 . Il cut-off però non è dello stesso avviso, visto che è un regular che siede abitualmente con quaranta big blinds.

Quest'ultimo dopo all fold apre il gioco ad 8 dollari, e quando è il nostro turno decidiamo di 3-bettare per valore, con l'intenzione di andare rotti preflop: "Sappiamo che da quella posizione la sua percentuale di steal è del 26% - premette Ryan - e con stack effettivi di queste dimensioni andare rotti con due nove o due dieci è profittevole".

Il nostro avversario però decide di flattare la 3-bet: il flop è 10 3 2 , che decidiamo di c-bettare a 24 $. Il cut-off chiama di nuovo, ed il turn è il 4 .

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"Anche se penso di avere spesso la mano migliore - premette Power - una mia bet all-in in questa street farebbe foldare tutto il suo range di floating, e verrebbe chiamata da tutte le mani migliori. Pure puntando un terzo del piatto non faremmo un buon affare, perché quando il nostro avversario va all-in chiamiamo sempre, ma spesso con la mano peggiore".

Per questo, "YourDoom" vorrebbe check/raisare all-in, in modo da estrarre il massimo valore dai bluff del nostro avversario, ma quest'ultimo checka a sua volta. Il river è il 7 .

"Sono piuttosto sicuro di avere la mano migliore, perché a parte degli slowplay con mani molto forti non credo avrebbe giocato tanto passivamente una top pair. Tuttavia, se andassi all-in credo farei foldare molte mani peggiori, e mi farei chiamare da quelle migliori".

Decide così di puntare 46 $ su un piatto di 98 $: il cut-off chiama ed allo showdown gira a 3 , perdendo quindi la mano.