Poker onlineCerti bluff, più che ambiziosi, rischiano di trasformarsi in autentici bagni di sangue: è quello che succede a questo giocatore del NL50, che avendo dubbi su una mano da lui giocata riceve i consigli di un esperto come Aaron Jones.
Hero in questa mano gioca con uno stack da 212 big blinds effettivi, ed apre da SB a 1.50 $ con a j : il giocatore sul grande buio 3-betta fino a 4.50 $ ed hero chiama. Il flop è q 2 7 , ed hero decide di check/callare una continuation bet di 5.75 $ su un piatto di 9 $.
Sul turn q il copione si ripete, con il grande buio che questa volta punta 13.50 $ su un piatto di 20.50 $: il river è il j , ed è qui che hero si lascia andare ad una "pazza idea". Decide infatti di check/raisare all-in dopo che il grande buio punta una terza volta, facendo 39 $ su un piatto di 47.50 $: il suo avversario però snappa con a q .
Inutile dire che ad "aejones" il bluff al river proprio non piace: "Non credo che al river il grande buio possa mai puntare con una mano come KK, quindi non proverei a check/raisare in bluff". Avendo però chiuso una doppia al river, hero avrebbe potuto limitarsi a chiamare?
Anche quella secondo lo statunitense non è la migliore opzione: "Potresti farlo, ma avendo tu in mano l'asso di picche non sembra una buona idea - spiega, alludendo al fatto che in questo modo il nostro avversario abbia meno combo di bluff nel proprio range - quando arrivi al river, hai abbastanza combo di trips di donna, ed al contrario non avrai spesso delle combo di flushdraw che non abbiano anche dello showdown value. Per questo, non hai bisogno di chiamare in questa situazione".
In altre parole, Jones sostiene che hero folderebbe al turn una serie di combo di flushdraw: per questo, non pensa che una volta giunto sull'ultima street abbia così spesso mani tanto marginali da rendere necessario chiamare con il jack, in modo da non foldare troppo spesso e renderci quindi exploitable.
Per queste ragioni, lui giocherebbe la mano nello stesso modo fino al turn, ma folderebbe una volta al river.
