Nel gioco del poker avere dei range davvero bilanciati è uno degli elementi che contraddistingue i migliori: in teoria questo lo sanno in molti, ma in pochi lo sanno applicare davvero bene.
Reid "shootaa" Young coglie l'occasione per ricordarcelo commentando una mano di cash game 6-max del NL600, giocata da un utente di TwoPlusTwo.
Gli stack effettivi sono di 100 big blinds, e poiché si tratta di un tavolo anonimo non abbiamo informazioni sul nostro avversario, che apre da UTG a 18 $. Noi decidiamo di 3-bettare dal cut off con q q fino a 54 $, venendo chiamati.
Il flop è k 4 3 , e noi checkiamo dietro quando è il nostro turno. Al turn cade il 10, e l'UTG punta 87 $ su un piatto di 117 $. Il river è un ininfluente 2 , e villain va all-in in overbet, pushando per 468 $ su un piatto di 291 $. E noi foldiamo.
Anche per "shootaa" è un fold, ma il vero problema che intende sottolineare è un altro: "Se il tuo range di check back al flop fosse bilanciato, comprendendo mani come a a , k j e q q , non dovresti avere dubbi sul fatto di foldare al river. Se ne hai, è perché magari quella mano è la migliore che puoi avere in questa situazione".
Se l'ipotesi dello statunitense fosse corretta, un giocatore capace potrebbe sfruttare questa nostra debolezza. Nel caso il nostro range al river fosse composto solo da mani peggiori di top pair, villain potrebbe infatti valuebettare thin anche in overbet, rendendoci la vita davvero difficile.