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Giocatori ricreativi

PLO: quando e perché usare la donkbet nel cash game?

[imagebanner gruppo=pokerstars] Un tempo considerata un’idiozia pura e semplice, oggi la donkbet può diventare un’opzione molto efficace per un giocatore, anche nel Pot Limit Omaha: naturalmente decidere se e quando farla non è banale, ma per provare a comprenderlo possiamo contare su alcune riflessioni di John “KasinoKrime” Beauprez.

Lo statunitense, che malgrado vanti un braccialetto nel No Limit Hold’em da tempo si dedica al PLO, parte da una semplice premessa: “Non possiamo né giocare soltanto mani monster quando ci troviamo fuori posizione, né arrenderci sistematicamente, e la donkbet può servirci a contrastare molti dei vantaggi di cui il nostro avversario gode trovandosi in posizione su di noi come original raiser – sottolinea su bluff.com –  come controllare le dimensioni del piatto, poter bluffare o estrarre valore e realizzare la propria equity”.

Decidere di mettere in atto una donkbet non soltanto può regalarci l’iniziativa, ma anche confondere avversari meno preparati, inducendoli a commettere degli errori: “Ci sono pochi giocatori che sanno contrastarla davvero efficacemente – sostiene – inoltre puntando abbiamo la possibilità di definire meglio il range del nostro avversario, e magari cogliere l’occasione di bluffare o far foldare mani che vantano ancora una certa equity”.

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Ecco che allora le situazioni di gioco dove potremmo considerare di ricorrere alla donkbet sono molteplici: “Possiamo farlo quando abbiamo una mano forte o un bel draw, e crediamo il nostro avversario possa checkare spesso dietro – ipotizza – oppure quando abbiamo una mano come a a 10 5 su flop k 7 j , dove molti avversari tenderanno a non avere nel proprio range di smooth call abbastanza mani forti“.

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Tuttavia, secondo Beauprez potremmo farlo anche quando abbiamo mani estremamente forti, specie in un contesto di gioco aggressivo dove abbiamo un po’ di informazioni sui nostri avversari, come nel caso in cui si abbia j *p0* 8 7 su flop j 10 10, oppure completamente in bluff, ma anche in questo caso a determinate condizioni.

Potremmo farlo su flop monotone o accoppiati, se stimiamo che è improbabile il nostro avversario decida di c-bettare – conclude – in casi del genere non soltanto possiamo vincere il piatto uncontested contro avversari passivi, ma donkando bluffiamo investendo una somma inferiore rispetto a check/raisare, ma è chiaro che questo può trasformarsi in un disastro se abbiamo a che fare con una calling station e la nostra fold equity è in realtà molto scarsa”.

Come sempre in questi casi, riuscire ad utilizzare la donkbet in maniera adeguata richiederà molta più applicazione ed esperienza di quanto non possa apparire da questi semplici consigli, che tuttavia per un principiante possono essere una buona base da cui partire, per provare a rifletterci su ed iniziare a “sporcarsi le mani” con criterio.

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