Con il poker che continua a evolversi nel medio e lungo periodo, ma che cambia le sue dinamiche anche nel breve e nel brevissimo, diventa difficile dare determinate definizioni rispetto a quelle che si davano tempo fa.
Una di queste fa capo a quell’inquadramento che fa da spartiacque tra tra i Micro Limiti e il Low Stake.
In questo Articolo:
Le differenze
Non sono in pochi a confondere le due categorie. Solitamente si è portati a raggruppare Micro e Low nello stesso sotto insieme, ma non è esattamente così.
Cominciamo col dire che i Micro Stake rappresentano il punto di partenza dal quale i giocatori alle primissime armi decidono di spiccare il volo, costruendo la parte iniziale del proprio bankroll e allenando contestualmente le prime strategie di gioco, oltre che accrescere la passione per il poker e le dinamiche che lo governano.
Diciamo che fino ad un massimo di €5 di Buy In, ci possiamo considerare giocatori Micro Stake, mentre quando sconfini tra i €5 e i €20/€22 di Buy In, sappi che hai passato il primo livello e ti stai approcciando ai Low Stake.
Evitare il cambiamento repentino
Quando si effettua un level-up, così viene chiamato il momento in cui ci si accorge di battere il livello che si sta giocando in quel momento e si decide di affrontare un livello superiore, la questione più importante da affrontare è quella della scelta del format successivo.
Il consiglio, sebbene esso possa essere abbastanza banale, è quello di non abbandonare la strada vecchia per la nuova, soprattutto perché il denaro che stiamo investendo non è lo stesso che abbiamo investito fino a ieri, e rimanere nella nostra comfort zone almeno per il tempo iniziale che ci aiuti a prendere confidenza con il nuovo Buy In, è sempre una buona idea.
Ecco che, per farvi un esempio, se stavate performando in una certa maniera al cash game, non vi è alcun bisogno di “saggiare” le vostre capacità agli Spin&Go, o ai tornei, o agli Spin.
Le facili sirene
Ci sarà tempo per cambiare le nostre abitudini e ampliare i nostri orizzonti, prima di tutto impariamo a vincere in un contesto che non conosciamo, con le armi che abbiamo a nostra disposizione e che ci portiamo dietro dalla precedente esperienza.
È il pensiero di Sebastian Huber, Team PRO, che ha dichiarato recentemente: “Puoi scegliere di partecipare solo ai cash game, ai Sit & Go, ai mixed game o ai tornei No Limit Hold’em. Alla fine, però, devi trovare un format in cui specializzarti, soprattutto se non hai tanta esperienza.
“Tutti pensano di essere molto forti, ma non è sempre vero”, continua. “Pertanto, inizierei con un obiettivo di bankroll molto basso. Nel mio caso, ho iniziato con $100, concentrandomi prevalentemente sui Sit & Go da $0,25 e $0,50, aumentando gradualmente di livello. Se trovo un buon torneo da $1,10, gioco anche quello, senza mai tralasciare la verifica del bankroll”.
La solita gestione del bankroll
Abbiamo, attraverso le parole di Huber, appena accennato alla gestione del Bankroll, aspetto fondamentale sul quale Assopoker ha sempre dato un occhio di riguardo.
Anche il PokerStars Team PRO Sam Grafton la pensa allo stesso modo. “Uno degli aspetti più importanti da ricordare, indipendentemente dal tuo livello di poker, è evitare i rischi eccessivi per il bankroll.
I giocatori che iniziano dai livelli più bassi, con l’obiettivo di passare a quelli successivi, consiglio di disporre di 100 buy-in per qualsiasi torneo a cui desiderano partecipare”, ha dichiarato Grafton sul blog di PokerStars. “Per un torneo da €2, ad esempio, stiamo parlando di €220. Credo sia una proporzione ragionevole”.
“Anche adesso, se dovessi iniziare con €200 di bankroll, non giocherei tornei con buy-in da €10, preferendo svariati tentativi con i tornei da €2”.