Nonostante il bluff sia una componente essenziale per un giocatore di poker, molti player non lo fanno abbastanza o nel modo corretto, commettendo quindi un errore, almeno secondo Reid Young.
Per spiegare perché bluffare è importante, "shootaa" non usa giri di parole: "Devi bluffare per costringere i tuoi avversari a pagarti quando hanno mani medie, e tu invece ne hai una buona. A volte è necessario farlo sia al flop, che al turn ed al river, altrimenti i tuoi avversari folderanno mani che invece avrebbero chiamato contro altri giocatori".
Oltre che, naturalmente, per vincere il piatto facendo foldare una mano migliore della nostra.
Lo statunitense fa un esempio usando una mano giocata in un casinò da un utente di TwoPlusTwo, che in una partita di cash game live, dopo aver aperto preflop, si è trovato con a k su board q 2 2 . Visti i tre giocatori a parlare dopo di lui, ha deciso di check/foldare, commettendo però uno sbaglio secondo Young.
Daniel "jungleman12" Cates: sa quando bluffare...
"Qui dovresti semibluffare, visto anche che su board del genere la maggior equity che puoi avere è data da due overcard con almeno un progetto backdoor". Inoltre, su un flop simile c'è un'altra considerazione da fare.
"Il calling range dei tuoi avversari al flop sarà formato per la maggior parte da delle top pair, dei flushdraw e delle coppiette - sottolinea - mani che si trovano in difficoltà contro il valuerange con cui prosegui ad aggredire postflop".
Il fatto che poi noi si sia gli original raiser da UTG ci concede un ulteriore vantaggio: "Gli altri giocatori avranno sempre paura che tu possa davvero nascondere una mano legittima - prosegue Reid - e tu non devi far altro che rappresentarla puntando. Il segreto è farlo abbastanza spesso da estrarre valore e mettere in difficoltà i tuoi avversari, ma non troppo, al punto che diventi profittevole chiamarti ogni volta con una coppia di otto".
Naturalmente adottare le frequenze ideali nelle più svariate situazioni è uno degli aspetti più complessi di questo gioco, e del resto se così non fosse saremmo tutti giocatori professionisti...