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I segreti del successo? Ecco il pensiero di Liv Boeree, Mercier, Merson e Rast

Lance Bradley è uno dei più affermati e stimati giornalisti che si occupano, tra le altre cose, di poker. 

Nel suo libro “The Pursuit of Poker Success”, che suona in italiano più o meno come “La ricerca del successo nel gioco del poker”, Bradley intervista ben 50 giocatori di spicco per provare a capire quale chiave sia necessaria per raggiungere il loro successo.

La scelta dei giocatori è piuttosto eterogenea, si passa dai vincitori delle WSOP, ai campioni dei circuiti internazionali, fino ad arrivare ai maghi del poker online per finire coi più forti giocatori di cash game del pianeta.

PokerStarsblog ha estratto le parole di quattro di questi campioni e le ha messe a confronto.

Vediamo cosa ne è uscito. 

Liv Boeree

La tecnologia moderna al servizio di pratiche vecchie di mille anni. Aggiustare la propria mente prima di un torneo è la cosa migliore da fare. 

Prima di cominciare a giocare cerco di meditare, di prendermi il mio tempo.

Ho installato sul mio cellulare una interessante app che si chiama “Calm” e che mi aiuta a rilassarmi prima, durante e dopo le mie sessioni. 

Non stiamo parlando di qualcosa che ti stravolge la vita, parliamo di 10/15 minuti al giorno, ma mi trovo davvero bene, mi aiuta ad essere più concentrata. 

Sappiamo tutti che un giocatore professionista può giocare fino a 12 ore in una giornata, per questo motivo cerco di dedicarmi ad altre cose, come un po’ di attività fisica. Senza di essa non potrei stare a giocare per tante ore con profitto”.

Jason Mercier

I momenti di eccitazione e di successo sono seguiti spesso da quelli di frustrazione derivanti da inesperienza e varianza. 

Jason ha avuto un’esperienza da atleta fin da bambino, esperienza che ha sempre affrontato con la massima competitività e non amava perdere.

“Credo di essere migliorato in modo decisivo quando ho cominciato ad imparare a tenere a bada e a controllare le mie emozioni. 

Fin da quando cominciarono le prime cavalcate per diventare “Supernova”, nei primi mesi mi sentivo incredibilmente frustrato, tiltato se perdevo le mie sessioni.

Avevo cominciato a prendere coscienza del fatto che se avessi continuato a sbattere i miei “mouse” al muro, avrei rischiato seriamente di non raggiungere i miei obiettivi.

E un giorno, quando mi resi conto che stavo semplicemente giocando male, fissai quel buco sul muro e decisi di dire basta”. 

Greg Merson

Qui si parla di un giocatore che ha vinto il Main Event delle WSOP e che non gioca più per ottenere dei riscontri monetari.

Merson ama semplicemente confrontarsi con se stesso e coi suoi avversari, gioca per il piacere di migliorarsi.

Greg Merson

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“I risultati in termini di profit economico variano a seconda della partita, del sito e del livello al quale stai giocando.

Quello che non dovrebbe cambiare mai è la tua capacità di adattamento contro gli avversari, ed è quella che va affinata, che ti aiuta a raggiungere i risultati. 

Sono sempre alla ricerca di non cedere all’emozione, di evitare il tilt, di assomigliare ad un robot. 

Non mi interessa se la gente dice che essendo umani tutti noi abbiamo delle emozioni. 

Ho passato 12 anni alla ricerca della partita senza emozioni e voglio riuscire a inseguire la perfezione sotto questo punto di vista. 

Brian Rast

Anche se il poker è pieno di esempi contrari, la percentuale di giocatori che vince fin da subito è davvero risicata. 

La formazione di un giocatore richiede tempo e prima si capisce quanta importanza assuma la varianza, prima si impara ad affrontarla.

“Penso che sia di capitale importanza tralasciare lo smacco interiore che può causarti una frequenza elevata di alti e bassi. 

Focalizzare l’obiettivo a medio e lungo termine è certamente la risposta migliore per bypassare con una certa positività i primi anni di gioco. 

Migliorare l’atteggiamento verso questi swing a breve termine, significa confrontarsi con un continuo “Work in Progress” che non finirà mai, perché mai termina la crescita di un giocatore. 

Ma meno si soffrono questi sbalzi e più si è vicini al successo, o, quanto meno, agli obiettivi che ci si pone. 

Ho spesso notato che i periodi durante i quali più mi facevo influenzare da questi periodi, peggio il mio Bankroll ne risentiva. 

Imparare a riconoscere le dinamiche che più ci innervosiscono, capire come affrontarle per poi risolvere questo aspetto, darà una mano decisiva alla nostra crescita“.

 “The pursuit of poker success” è disponibile in edizione economica, e-book e audilibro.  

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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