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Intervista a Simone Mazzù: "negli Spin non sentirsi mai arrivati é fondamentale"

Nuova intervista con i giocatori che meglio si stanno distinguendo nel panorama pokeristico nazionale in materia di Spin & Go.

Oggi è la volta di Simone Mazzù, che si è recentemente ben comportato nella specialità e gioca con il nickname Simone316 su PokerStars (poker).

L'intervista a Simone Mazzù

Ciao Simone e ben atterrato su Assopoker. Essendo la prima volta che fai il tuo ingresso in AP, sarebbe carino, se a te fa piacere, raccontarci qualcosa della tua vita.

Buongiorno a te e tutti i lettori di Assopoker. Innanzitutto grazie per questa occasione.
Mi chiamo Simone e vivo a Seregno Mb.
La sera lavoro in un ristorante e di giorno mi dedico completamente al poker. Le mie passioni oltre al poker sono lo sport e andare in moto.

Quando e in quale modo hai scoperto di essere portato per il poker e cosa ha fatto scoccare la scintilla.

Diciamo che dal momento in cui sono entrato in Poker Magia mano a mano sentivo che questo sogno si potesse realizzare davvero ed è proprio grazie alla scuola che ho iniziato ad avere fiducia in me stesso e a sentirmi confident ai tavoli. Credo che grazie a Magia é scattata la vera scintilla infatti non ho mai dato così tanto al poker e il poker a me.

Qual è il tuo main game? E per quale motivo hai scelto quello?

Logicamente sto studiando per questa fantastica disciplina quindi il mio main game sono proprio gli spin e quello che mi ha affascinato fin da subito é che c’è molta azione ed é un gioco molto tecnico fatto di ragionamenti e molto studio, poi a differenza dei tornei non sei inchiodato per ore senza poterti alzare se non per quei 5 minuti di pausa. Diciamo che chiuso uno spin se non hai voglia o non stai nel pieno del tuo a game puoi staccare quando vuoi.

MTT e cash game primo amore

In precedenza avevi giocato altre specialità?

Ho iniziato a giocare a poker più o meno nel 2011.


All’inizio non sapevo nulla di range, posizioni, non avevo una base. Giocavo tornei un po’ di cash e ai tempi c’erano anche i sit&go. Piano piano iniziai a scaricare articoli, leggere libri, guardavo assiduamente poker Italia24 e iniziai a capirci qualcosa ottenendo nel tempo dei buoni piazzamenti nei tornei ma niente di più.

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Ero sempre più affascinato da questo gioco ma non l’ho mai fatto a livello professionistico perché avevo tantissime lacune e il mio problema più grande era il mind set.
Ho sempre desiderato poter approcciare al poker da professionista perché oltre a essere un gioco molto meritocratico dove la fortuna conta solo nel breve periodo, in più da la possibilità di gestire il proprio tempo e sentirsi davvero liberi.

Hai scritto che fai parte della famiglia di PokerMagia, come hai deciso di entrare in una scuola di poker?

Per un periodo abbandonai il poker finché un giorno parlando con mio cugino, un reg di omaha, Porfi83, tra l’altro credo uno dei più forti del .it, mi parló di una scuola in cui lavorava un suo amico, NightM1st, in cui venivano formati i ragazzi per affrontare gli spin e altre specialità.


Entrai in accademy seguito dalla coach Alessandra sempre gentile e professionale con una grande passione come tutti i coach all’interno di Magia. Inizialmente giocavo spin da 0.20 centesimi. L‘accademy credo sia un punto su cui voglio soffermarmi perché credo che rappresenti le fondamenta di questo percorso. Tutto parte da lí dove si fissano le basi principali e dove si imparano tutte le dinamiche.

I miglioramenti di Simone Mazzù


Vedi a volte si commettono inconsapevolmente degli errori che se non corretti diventano parte del nostro gioco e ai tavoli può essere fatale nel lungo periodo e la cosa più sbagliata è nascondersi nella classica frase sto runnando da schifo. Ci sono dei periodi anche lunghi in cui la carta non gira é vero ma se gli aggiungiamo anche del nostro é un attimo ad affondare.

In campo pokeristico, quali sono le tue aspirazioni per il futuro?

Per il futuro spero di riuscire a dedicarmi agli spin a pieno così come a partecipare a più lezioni possibili e a migliorarmi sempre di più e magari aggiungere anche qualche live. Amo il poker nel bene e nel male e nessun lavoro mi ha mai appagato così tanto.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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