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Strage Las Vegas: class action contro i produttori di "bump stock", ma è boom delle vendite

Mentre si cerca ancora il movente per la strage di Las Vegas, la più grave nella storia recente americana con i suoi 59 morti e più di 500 feriti, ci sono sviluppi inattesi per chi - in qualche modo - quella carneficina l'ha favorita.

Bump stock: arriva la class action

Uno studio legale di Las Vegas ha lanciato una class action contro l'azienda produttrice del "Bump Stock" che Stephen Paddock ha montato sui fucili utilizzati per la strage. Si tratta di un dispositivo atto a rendere automatica un' arma semiautomatica, un "accrocco" che consente di aggirare la legge che vuole le armi automatiche vietate all'uso dei civili.

La Slide Fire Solutions dovrà dunque rispondere delle "enormi sofferenze" procurate alle centinaia di persone colpite, direttamente o indirettamente, da questa tragedia. Come era facile prevedere, la class action è stata promossa da una delle tante associazioni che richiedono un maggiore controllo sull'uso delle armi in USA.

Come funziona

Qui sotto un video dell'azienda in questione, che mostra come funziona il "bump stock": proprio quello utilizzato da Paddock nel suo folle gesto.

Shock e indignazione, ma è boom nelle vendite

Però gli Stati Uniti sono un paese contraddittorio. E allora nonostante la class action, nonostante lo shock planetario che i fatti di Las Vegas hanno generato, e il possibile stop alla vendita di questi aggeggi, i produttori di "Bump Stock" finora hanno solo di che festeggiare.

Sembra assurdo dirlo, ma è un dato di fatto che la strage di Las Vegas abbia funzionato da enorme spot pubblicitario per i "bump stock". Tutte le aziende produttrici hanno visto gli ordini moltiplicarsi a dismisura, anche perchè diversi appassionati di armi temono che possano diventare fuorilegge e vogliono munirsene prima del tempo.

D'altra parte, negli Stati Uniti ogni strage causata dall'accesso libero alle armi ha quasi sempre generato un aumento nella richiesta delle stesse, e un conseguente aumento del valore azionario di diverse aziende produttrici di armi. Quella di Las Vegas non ha fatto eccezione.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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