Senza dubbio il giocatore più difficile da affrontare, che si tratti di cash game o torneo, è quel giocatore che utilizza una strategia loose-aggressive in maniera corretta. Un buon giocatore LAG rilancia e controrilancia spesso pre-flop, piazza c-bet che è un piacere e non ha paura di puntare su tutte le street.
Agli albori del boom del poker, erano ben pochi i giocatori capaci di implementare un’ottima strategia loose-aggressive. Tra i primi in Italia ci fu sicuramente Dario Minieri, il cui stile lo rese uno dei giovani player più famosi al mondo.
Ma che cos’è la strategia loose-aggressive?
Come il nome suggerisce, si tratta di un modo di giocare attraverso il quale si allargano i range delle starting hand (spesso si gioca il 30% o più delle mani di partenza), giocate in maniera aggressiva tramite puntate e rilanci.
Tuttavia, non tutti i giocatori LAG sono uguali. I più scarsi spesso sparano bet e raise a casaccio e sono incapaci di foldare. Ma chi conosce le sfumature di questa strategia sa quasi sempre quando si trova in vantaggio e quando no, ed è perfettamente in grado di foldare.
E se giocare contro i primi può essere frustrante, giocare contro i secondi vuol dire rischiare seriamente il proprio stack…
Strategia loose-aggressive: le mani di partenza
Ci sono LAG che giocano letteralmente qualsiasi mano di partenza, basandosi sulla loro aggressività o sulle loro skill post-flop. Chi vuole provare ad utilizzare questa strategia dovrebbe innanzitutto strutturarla un po’, a partire dalle starting hand.
Abbiamo accennato come i giocatori LAG giochino con tante mani, spesso oltre il 30%. Tenendo per buona questa percentuale, un tipico range includerebbe:
- 22-AA
- 54s+
- 75s++
- K8o+
- K4s+
- A2o+
- A2s+
Arriviamo così al 33% delle mani, un dato che fa già capire perché sia difficile giocare contro uno stile LAG: raramente siamo sicuri se il nostro avversario ha una mano di partenza forte o debole, se sta puntando con una coppia, un set, un draw o in bluff pieno.
Come combattere la strategia loose-aggressive
Per cercare di battere un giocatore LAG bisogna saper adattare il proprio stile. Trovarsi a giocare fuori posizione contro un avversario del genere è un incubo, ma essere in posizione con una mano debole può essere altrettanto difficile.
Mani come K 8 vanno benissimo quando apriamo il gioco da bottone, ma se da big blind c’è un giocatore loose-aggressive che controrilancia sempre dopo di noi, forse è meglio evitare il raise, per non giocare un piatto grosso con una mano debole e contro un player che non ci lascerà andare allo showdown a buon mercato.
Un’ottima idea è quella di fare slowplay con mani forti sia prima sia dopo il flop. Il motivo è abbastanza intuitivo: sarà il giocatore LAG a menare le danze, aiutandoci a ingrandire la dimensione del piatto. Occhio a non fare di questa tendenza un’abitudine, perché dall’altra parte potrebbero accorgersene facilmente.
Infine, valutiamo la possibilità di usare il range di partenza di un giocatore loose-aggressive contro di lui, bluffando. Provare una four-bet di tanto in tanto, contro un giocatore che controrilancia spesso, può essere una buona opportunità, specialmente se abbiamo un’immagine molto chiusa.
Anche il check-raise occasionale post-flop può funzionare molto bene, se l’avversario loose-aggressive si è dimostrato in grado di alzare bandiera bianca in caso di aggressività altrui.