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Strategia Sunday Million: la corsa del giocatore inesperto fino alla bolla. Diamo valore allo stack

Pronti, come ogni volta che si gioca un Sunday Million, a dare qualche consiglio ai giocatori che non hanno mai disputato, o lo hanno fatto in rarissime occasioni, un torneo di questo tipo e non dimenticate che con il Sunday Million, cominciano anche le Galactic Series.

Approcciarsi al Sunday Million su PokerStars e Sisal da parte di chi non è abituato a sentire le emozioni di giocare per cifre così importanti, significa, non lo nascondiamo a nessuno, sentire un po' di pressione soprattutto ai primi livelli, è naturale che sia così, o almeno lo è fino a quando non avremo alle spalle un buon numero di tornei giocati alle spalle, di modo così da avere la pellaccia dura e non sentire più nemmeno il minimo dell'emozione.

Ma in relazione a questo, come può, un giocatore occasionale, colmare, almeno parzialmente, il gap con chi quell'emozione non sente più?

La parte iniziale del Sunday Million: pazienza, posizione, valore

Come si imposta, concretamente, il Day 1 di un giocatore occasionale? Con tre parole chiave: pazienza, posizione, valore.

Pazienza perché con 300BB iniziali non c’è alcuna fretta di costruire un castello di chips nell’ora zero; posizione perché giocare tanti piatti in posizione ti fa prendere decisioni più semplici e redditizie; valore perché, non essendoci taglie in palio prima dell’approdo ai premi, bluffare a raffica e cercare “eroismi” ha meno senso del solito.

Nei primi livelli il tuo modo di giocare dev’essere assolutamente semplice. Apri le mani facili da giocare: coppie medie e alte, assi suited come a 4 , broadway suited q j e le combinazioni che, quando centrate, fanno punti puliti (scale e colori) difficilmente leggibili per i tuoi avversari.

Taglia fuori robaccia offsuited tipo j 7 , one-gap marginali tipo 7 5 e assi piccoli off come a 3 , soprattutto fuori posizione. Ricorda che siamo 8-max: c’è un pelo più di azione rispetto a un full ring, ma non sei costretto ad allargarti troppo nei primi livelli.

Se non hai molta esperienza post-flop, scegli condotte lineari: punta per valore quando hai top pair con buon kicker o meglio; controlla la dimensione del piatto con mani medie; evita di inseguire progetti che costano troppo fuori pot odds ( in relazione alle pot odds, leggi la nostra cornicetta in giallo ). In una struttura lenta l’errore più frequente è “pagare troppo spesso”: impara a passare e ricaricare la pazienza. Non è una maratona contro il tempo, è una maratona contro gli errori.

Il concetto di Pot Odds

Non è semplice trovare delle parole semplici per capire il concetto di Pot Odds, per cui armatevi di pazienza e di qualche minuto ed esercitatevi con esempi simili a quello che vistiamo per proporre.

Le pot odds sono il prezzo che il piatto ti sta offrendo per rimanere attivo nella mano.

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Le calcoli confrontando ciò che devi mettere con il piatto che ci sarà dopo il tuo call.

Se il piatto è 50 e l’avversario punta 50, per chiamare dovrai mettere 50 per vincere 150 (50+50+50): ti serve circa il 33% di possibilità per vincere.

Se punta metà piatto (25 in un piatto da 50), metti 25 per vincere 100: ti basta una percentuale del 25%.

Se overbetta 2x piatto, dunque 100 su un piatto di 50, metti 100 per vincere 250: serve il 40%.

In testa tieni questa scorciatoia: metà piatto circa il 25%, piatto circa il 33%, 2x piatto circa il 40%+.

Nel prossimo articolo vi insegneremo la regola del 9 per capire anche qual è la percentuale che vi serve per chiudere il vostro punto.

Chi è metà dell'opera...

A metà torneo, quando gli stack effettivi scendono e i bui iniziano a pesare, l’obiettivo è arrivare al giro di boa con uno stack che ti permetta di difenderti dal push/fold altrui.

Qui la selezione preflop resta importante, ma devi aggiungere un pizzico di aggressione in più in late position: rubare i bui a bottone e cut-off, se i bui sono passivi, è comunque una buona idea; difendere il grande buio contro mini-aperture con mani che hanno un minimo di giocabilità (suited connector come 7 8 , assi decenti) è obbligatorio, ma senza intestardirti post-flop.

Metti sempre sul piatto una domanda: “Questo punto, se centrato, viene pagato spesso da un punto peggiore?” Se la risposta è sì, è una mano che vale la pena giocare; se devi sperare di far foldare tutti a ogni strada, stai viaggiando troppo leggero per un Day 1 da Mystery Bounty in un Sunday Million.

Se si avvicina la bolla, valuta il tuo stack

Quando si avvicina la bolla, ricorda la regola d’oro di questo format: le taglie partono solo dopo l’ITM.

Questo crea due scenari opposti. Se hai uno stack comodo, puoi aumentare la pressione: molti avversari tenderanno a chiudersi per non essere eliminati prima dei premi proprio lì, ad un passo dal traguardo, e tu puoi rubare di più, a patto di non regalare metà stack in spot marginali.

Se invece sei corto e l’ITM è a un passo, restringi: evita coin-flip al 50/50 a meno che lo spot sia ottimo (copri l’avversario, hai edge supplementare con un buon valore supplementare di fold equity, ci sono bui e ante già “grossi” nel piatto).

Entrare ITM in un Mystery vale tanto: ogni eliminazione che farai da quel momento è “lotteria” pagata in euro, anche se peschi una taglia media. Non lasciare questo bonus sul tavolo esplodendo due mani prima dei premi.

Nel prossimo articolo di strategia, proveremo a vedere insieme qualche concetto sulle fasi conclusive e più remunerative del Sunday Million

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.