Nato il 29 dicembre del 1982, l’olandese Lex Veldhuis è giocatore nato per far discutere. Nel suo stesso Paese, infatti, c’è un agguerrito dibattito quando il suo nome viene pronunciato fra gli appassionati: si tratta di un genio iperaggressivo o di uno spewer che ha saputo vendere bene la propria immagine?
Ciò che è certo, è che anche Lex Veldhuis viene dal mondo dei videogames – così come ad esempio i francesi Bertrand “Elky” Grospellier e Ludovic Lacay – in particolare da StarCraft.
E’ solo nel 2004 che Veldhuis si interessa più seriamente al poker, avendo tuttavia tutto da imparare. Si tratta di un periodo duro, fatto di una salita lenta ai microstakes di cash game, ma anche di giorni e giorni dedicati esclusivamente al poker, con una dedizione quasi maniacale. Era nato “RaSZi”.
Arriva a formarsi un solido bankroll, tuttavia il suo portafoglio elettronico viene hackerato, e così Lex Veldhuis deve ricominciare da zero. O quasi. Inizia infatti a giocare il $3/$6 stackato da un amico, e nel frattempo inizia a fare incetta di qualificazioni per grandi eventi live.
Nel 2005, il suo primo risultato live: l’ottavo posto al Master Classics of Poker di Amsterdam, quando la sua esperienza live era davvero minima. L’anno seguente arriva il primo risultato nel circuito EPT – un 20esimo posto a Deauville – ed anche il primo viaggio a Las Vegas, dove vivrà per qualche tempo.
In quel periodo, Lex Veldhuis ha di nuovo fatto lievitare il suo bankroll, e lo stile di giovani giocatori svedesi di successo conosciuti attraverso i tornei live influenzerà anche il suo. Un marchio di fabbrica che lo renderà famoso.
Da qui, i suoi saliscendi saranno continui. Il ragazzo è dotato, capace di ottimi risultati tanto nei tornei quanto nel cash game, ma la sua voglia di bruciare le tappe lo porta a sfidare anche giocatori come Phil Ivey o John Juanda a limiti come il $200/$400. E’ capace di costruire rapidamente un bankroll di alcune centinaia di migliaia di dollari, per poi bruciarlo.
Così Lex commenterà poi quel periodo: “Il mio obiettivo allora non era tanto il denaro, ma diventare più forte a poker. Ero un vincente ai midstakes, per cui sentivo di non correre grossi rischi. Ho imparato abbastanza, anche su me stesso, da tutto questo, e adesso le cose sono cambiate”.
A cavallo fra il 2007 ed il 2008, Lex Veldhuis guadagna quattro piazzamenti ITM alle WSOP ed uno nel circuito WPT pur continuando a giocare online, ma è il 2009 l’anno che lo consacra.
Infatti, non solo raggiungerà il settimo posto al torneo di NLHE da 40.000 $ delle WSOP – assieme ad altri due piazzamenti ITM – ma darà letteralmente spettacolo al tavolo televisivo del Main Event WSOP, dove nelle fasi iniziali blufferà praticamente contro ogni giocatore del suo tavolo.
Uno stile tanto brillante lo proietta nel mondo di High Stakes Poker, dove Lex Veldhuis si farà notare fra l’altro per un hero call su Doyle Brunson: non esattamente quello che si definisce un aggromaniac.
Ad oggi, Lex Veldhuis è un pro di PokerStars famoso nel mondo, fidanzato con la giocatrice Evelyne Ng, che può vantare 630.000 $ vinti grazie ad i tornei live: una cifra da niente, se pensiamo ai suoi proverbiali downswing…