Lo svedese William Thorson, nonostante sia nato soltanto nel 1983, è ad oggi uno dei più forti giocatori di poker europei quando parliamo di tornei: nonostante abbia ottenuto finora in carriera più piazzamenti che vittorie, la sua costanza nel proporsi sempre ad alto livello lo rendono uno dei giocatori più temibili da avere al proprio tavolo.
Lo svedese – sponsorizzato da PokerStars dall’estate del 2008 a quella del 2010 – inizia a giocare a poker nel 2002 ma fa la sua comparsa nel circuito del poker live a partire dal 2004, ma è nel 2006 che il circuito del texas hold’em si accorgerà definitivamente di lui: William giunge infatti tredicesimo nel Main Event WSOP, poi vinto da Jamie Gold, traguardo che oltre a fargli vincere 907.000 dollari lo mette sotto i riflettori internazionali.
In quello stesso anno, giungerà terzo alla tappa EPT di Dublino - vinta dall’inglese Roland de Wolfe – dimostrando di avere stoffa e che la lunga corsa di pochi mesi prima tutto fosse tranne che casuale. L’anno seguente ottiene altri importanti piazzamenti, il più prestigioso dei quali è senza dubbio il terzo posto alle WSOP nel World Championship Limit Hold’em da 5.000 $ di buy-in, il più alto mai raggiunto in carriera all’interno del circuito World Series.
Tuttavia, Thorson non si ferma certo qui: giunge nono alla PCA, sesto all’EPT di Sanremo, settimo all’EPT di Dortmund ed ancora sesto nella tappa di Montecarlo, il tutto nell’arco di appena un anno e mezzo. Come se non bastasse, vince due tornei di Pot Limit Omaha all’interno del circuito EPT guadagnandosi il premio come miglior giocatore della stagione in questa specialità davanti al nostro Dario Alioto.
Nel corso del 2010, i suoi migliori risultati sono stati la vittoria del Main Event del PokerStars Baltic Fest ed il ventiduesimo posto strappato al Main Event WSOP, per una costanza di risultati davvero invidiabili.
Non a caso, ad oggi William Thorson ha vinto grazie ad i tornei live oltre 2.770.000 dollari, risultato ancora più importante se pensiamo che non ha al suo attivo vittorie di tornei importanti e quindi più remunerativi: una mancanza nella sua carriera che col tempo saprà certamente colmare.