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Giuseppe "peppruocc" Ruocco

Intervista a Giuseppe Ruocco “studio e sperimentazione, chiunque può inventare linee innovative”

Peppe Ruocco

Intervista a Giuseppe Ruocco

Una lunga intervista a Giuseppe Ruocco, recentemente tornato al successo in più di una room del .it, tra 888poker, partypoker, PokerStars, iPoker.

Ne è venuta fuori una nuova puntata delle Storie di Assopoker, una sorta di aggiornamento cadenzato annualmente con una delle teste più belle del panorama pokeristico nazionale.

Eccoci di nuovo qui, Ruocco bussa ai tornei e noi bussiamo alla tua porta. Come va la vita in generale? Abbiamo comprato la casa a Como, oppure rimani il nomade di cui mi parlasti l’anno scorso?

Allora, innanzitutto questione Como. Ricordo ci eravamo sentiti l’anno scorso nel momento in cui avevo cambiato per la seconda volta abitazione e, in ossequio alle vicissitudini facenti capo al Casinò di Campione, il mio piano ha dovuto gioco forza essere un continuo divenire in relazione a quella che era la mia situazione live. 

Ruocco da Napoli, a Napoli

Sunday Million Giuseppe Ruocco
Giuseppe “peppruocc” Ruocco

Sostanzialmente è cambiato un po’ tutto, non solo per quanto riguarda il poker in seguito al discorso Covid, ma anche per ciò che attiene alla mia vita privata. 

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Tornato qui ( a Napoli ) prima che esplodesse la pandemia, per sistemare alcune pratiche burocratiche, in seguito alla pandemia stessa, sono tornato a quelli che sono stati i miei albori, anche per quanto riguarda la mia vita di poker player. Sono di nuovo a casa mia a Napoli e a breve conto di trovare una sistemazione definitiva”.

Ci eravamo sentiti poco meno di un anno fa, quando chiudesti una splendida doppietta su Stars. Cosa è cambiato rispetto ad allora, se ci riferiamo alla tua vita di giocatore professionista? 

A completamento della risposta precedente, mi piace ricordare che il pensiero di un mio trasferimento all’estero non è mai stato del tutto accantonato, anche in virtù dei cambiamenti che ci sono stati nella mia vita privata, ma l’ascesa di nuove poker room nel territorio nazionale, mi hanno permesso di implementare anche uno schedule che adesso diventa tutto sommato soddisfacente per un giocatore professionista. 

Io che non sono mai stato un predicatore del mass grinding, ho dovuto riadattarmi a una mole di gioco piuttosto alta e, se aggiungi al tutto una richiesta di coaching che è aumentata esponenzialmente, il lavoro nell’ultimo anno è stato davvero notevole. 

Il fatto che sia aumentato l’atteso in relazione al numero dei tornei, non significa che il riscontro debba essere per forza il medesimo. A fronte di garantiti e palinsesti più alti e corposi, anche il field è incrementato in maniera esponenziale e, in parole povere, le gire da vincere diventano decisamente maggiori perché questa situazione origina un perimetro dove l’alea ha una incisività maggiore rispetto ad una cerchia meno ampia di tornei e avversari. 

Questo mi ha portato ad avere, col mio nick su PokerStars (peppruocc) un periodo non felicissimo come invece lo era stato l’anno precedente esente dalla pandemia. Il rovescio della medaglia è che con tutta una serie di room altre dove invece ho portato a casa risultati importanti, l’anno si è chiuso complessivamente piuttosto bene.

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Aggiungi che l’assenza del poker live, popolato da field decisamente meno ostici rispetto a quelli del poker online, si è fatta sentire, sia per l’ulteriore atteso che ti aspetti a inizio stagione e sia per il fatto stesso che ti manca quella valvola di sfogo che serve per staccare dalla routine quotidiana di fronte al tuo pc”.

La cosa che mi colpisce di più quando metto mano ai report della mattina, è la completa versatilità che Giuseppe Ruocco dimostra. Per versatilità intendo che per te giocare su PokerStars, su partypoker, su 888poker ( room rispetto alle quali conosco i tuoi nick), pari sono. Come si raggiunge questo grado di confidenza verso tutte le room presso le quali giochi? 

Sai che non amo molto adagiarmi sulla falsa modestia e ti ringrazio per queste annotazioni, so che tipo di lavoro svolgi sui siti del settore e per questo li ricambio di buon grado. 

Il mio grado di confidenza è innegabile su tutto il panorama del .it che è, e rimane, il mio giardinetto di casa e credo che esso derivi dalla mia maniacale attenzione e adattamento verso le dinamiche che influenzano il field e che sono in continuo aggiornamento. 

Per farti un esempio, è fatto oggettivo che il field live in Italia faccia riferimento ancora oggi praticamente nella sua quasi totalità sull’exploiting, sbilanciandosi praticamente in toto, più che sulla GTO e sull’analitica, ma ti dirò che online è un falso mito che succeda il contrario. 

È vero che l’evoluzione è repentina, ma sebbene it. e .com abbiano parecchi punti di incontro oggigiorno, la differenza sta ancora nel fatto che è ancora abbastanza preminente anche online l’atteggiamento exploitativo che caratterizza il .it. 

Su questo sono piuttosto in sintonia con quello che dice Toto, quando parla di estremo vantaggio da parte di chi ha ancora quel tipo di  cambio di marcia che, unito allo studio, non può mai mancare, ti può ancora permettere di elevarti su un field come quello del .it.

Il talento da solo non basta

Detto questo non so quale tipo di talento cristallino possa fare bene, se manca una minima componente di studio del palinsesto e del field.

Giuseppe "ALEKallonisq" Ruocco
Giuseppe “ALEKallonisq” Ruocco

Il segreto, per tornare alla tua domanda, è che “in game” sono uno scrivano, quasi seriale, il mio riferimento è ovviamente HM3, da cui tutto parte, ma per me le note possono ancora fare da spartiacque tra un atteso positivo e mediamente positivo e uno iper positivo.

E questo succede anche ad ABI basso, come i €10 o i €15, dove può suonare strano, ma ogni sbavatura la paghi, rispetto a chi gioca con maniacale attenzione ogni singolo spot. 

Per i regular, non posso fare altro che ripetermi e, anzi, alzare l’asticella ancor di più se è possibile, visto che presto la massima attenzione a tutto ciò che accade per prendermi quei piccoli vantaggi che sono decisivi nel breve, nel medio e nel lungo periodo”. 

In relazione al volume di gioco, invece, quanti tavoli apri rispetto alla room? Immagino che la picca rossa abbia “la precedenza”.  È davvero così diverso il field a livello qualitativo tra una room e l’altra? 

“Il fatto che Stars abbia adottato determinate politiche negli ultimi tempi, anche rivolte ad una eventuale apertura a un mercato condiviso, che poi non c’è stato, a mio parere ha avvantaggiato la crescita di alcune realtà altre che hanno recuperato terreno rispetto agli ultimi anni, tanto che non esiste più quella sensazione di monopolio che si avvertiva un tempo. 

Giuseppe Ruocco e la scelta del palinsesto mai a caso

Se vogliamo parlare di percentuali, è chiaro che PokerStars funge per un buon 70% come room basica su cui impostare il proprio palinsesto, ma la verità è che ogni singolo giorno, se vuoi ragionare da professionista, devi fare riferimento a tutti quei tornei che puoi considerare “ev+”, non solo in termini di garantito, ma anche e soprattutto in termini di atteso personale a seconda di quelle che sono le caratteristiche soggettive di ognuno di noi, oltre che di ROI. 

Ecco perché, se vogliamo fare riferimento agli esempi, io non toglierò mai un €50 6-Max dal mio schedule, che seppur mi porti un basso risultato economico ( se lo vinci ti permette di intascare circa 900 € che significano nemmeno metà sessione ), poiché so che ha per me un ROI atteso particolarmente alto dato da un’autovalutazione e da uno studio dei risultati mese per mese, anno per anno”. 

So della tua maniacale attenzione verso la preparazione dello schedule che cerchi di stabilire a seconda del grado di fiducia che hai nei confronti dei tornei che giochi. Questo concetto varia a seconda del periodo, magari dei risultati, oppure rimani fedele alla stessa linea a prescindere da essi?

MTT Online Giuseppe Ruocco
Giuseppe Ruocco

“Partiamo dal discorso appena fatto nella risposta precedente. 

Se il presupposto è che lo schedule debba sempre e comunque essere conformato in base al ROI, del quale abbiamo appurato le veridicità nel long term, ogni piccola variazione dello stesso va integrata insieme al cambiamento stesso del palinsesto, per cui intervengono altre dinamiche, come la stessa confidenza di cui parlavamo prima, alle dinamiche di studio che stai approfondendo in un determinato periodo, anche sotto il punto di vista della sperimentazione.

Il tutto va conglobato nella confidenza totalitaria del momento che stiamo passando. In un periodo di swing io consiglio sempre ai miei allievi di non solo abbassare l’ABI, ma anche la stessa mole di gioco, in maniera da essere più focus in ogni spot e, più analiticamente, in ogni street, così da esprimere un gioco che non si discosti troppo dal nostro A-Game che deve rimanere quasi lo Zenit nelle nostre sessioni. 

Se tu mi chiedi quindi quali sono le discriminanti che mi portano a scegliere di mettere in palinsesto un torneo piuttosto che un altro, io pongo un’attenzione particolare nella sua collocazione.

Questo credo determini un vantaggio rispetto al resto del field, che, di questo ne sono certo, nella sua quasi totalità, mette poca attenzione a questo aspetto che io considero fondamentale e che invece si ripercuote, se tralasciato, in tornei negativi, sessioni negative, stagioni negative”.  

Ci siamo incontrati a Milano prima che il poker live chiudesse baracca e burattini fono a questo momento. Quanto ti manca il poker dal vivo e le persone che lo popolano. 

“Qui sfondi uno dei più classici portoni aperti. 

Il live, oltre che essere ormai una vera e propria chimera, ha sempre rappresentato per me il vero sale del giochino e questo penso possa fare specie se affermato da un grinder propriamente detto come viene considerato il sottoscritto. 

Le ragioni sono quelle che conoscono tutti. È il classico segreto di Pulcinella che il field live è mediamente più scarso di quello online e, anche se diventa una battaglia abbastanza impari, quella di abbattere la varianza nel poker live, il valore aggiunto è dato dalla valvola di sfogo che esso ti offre quando incontri (o meglio incontravi) colleghi ed amici. 

Il poker live

Magari non è esattamente il mio caso specifico, anche perché io ho sempre cercato di non massare all’estremo, ma il nostro mondo dentro le 4 mura è altamente alienante. 

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Inoltre penso che, nonostante i risultati dicano esattamente il contrario, io penso di essere portato molto più per il live che l’online, per via di tutte le furbizie e i cavilli che lo dominano. 

Per questo per me hai toccato un nervo scoperto, mi manca il vero e proprio shippo che non è ancora arrivato, anche se oggi come oggi lo vivo con il sorriso, rispetto a qualche anno fa.

Rimane inteso che lo considero ancora oggi un appuntamento col destino, anche perché, che sia un EPT o un Barracuda, qualsivoglia torneo importante nella scena live, una vittoria, oltre che portarti in auge, ti dà ulteriori proiezioni di carriera e di vita”. 

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Mi devi spiegare l’etimologia del nick “ALEKallonisQ”, che qualcosa mi dice possa avere a che fare con la mia Sardegna e con un amico in comune…

“Per quanto concerne l’etimologia di “ALEKallonisQ”, ci hai visto lungo, non solo per il tuo acume, ma anche per le tue origini sarde. 

Diciamo che l’aneddoto nasce dall’avvento di 888poker. Non è che mi sia iscritto in privato, ma come solitamente accade, ho passato la mia solita settimana di osservazione, durante la quale ho notato parecchi account ex-novo e/o comunque celati. 

Peppe e Ale Meloni

Quando è arrivato il momento di iscrivermi, ho deciso di seguire questo trend, per cui volevo scegliere un account non esattamente “riconoscibile”.

Quello era il periodo in cui Ale ( Alessandro Meloni ndr), top personaggio ever, mi mandava continuamente vocali mi diceva sempre “scallonisi”. 

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Solo ora io mastico maggiormente il dialetto sardo, mentre lui ci tiene che io gli riconosca un’ottima padronanza del napoletano, ho optato per questo gioco di parole che univa il suo nick name (Ale.KJ24) un po’ modificato, visto che io lo chiamo Ale KQ, a questa parola di origine sarda. 

In realtà il primo periodo è stato buono e il nick portò bene, ma ne seguì un altro abbastanza negativo ( per quanto io non abbia tutto questo percorso su 888poker) e si era addirittura parlato di una collaborazione tra me e la room, poi non se ne fece niente, anche se consiglio alla room di avere un atteggiamento più aggressivo nei confronti del mercato italiano, visto che le potenzialità ci sono, un po’ come sta facendo iPoker per intenderci. 

In ogni caso poi ho cominciato a ingranare anche su 888poker e quest’ anno ho vinto già abbastanza bene.

Inoltre ci tengo a precisare che Ale non ha contraccambiato il favore, quindi ha le corna!” 

La penultima, poi ti lascio in pace. Non arrivano le sirene del coaching dalle tue parti?

“Probabilmente ti sei perso qualche passaggio, lo dico a titolo di constatazione e non certamente di “j’accuse”. 

Io forse sono stato uno dei precursori, non tanto del coaching, quanto dello staking, già a partire dai primi anni del mio avvento sul .it come grinder. 

Con De Feo facemmo un progetto di staking-coaching, con molti dei ragazzi che sono oggi rimasti in diverse scuole e che comunque fanno parte della ristretta/ampia cerchia dei grinder. 

Non voglio dire che siamo stati una fucina di talenti, ma di certo tra i precursori in questo campo. 

Il progetto poi si è arenato perchè ognuno di noi, come sempre accade in queste occasioni, ha intrapreso strade diverse che ci hanno portato a dividerci. 

In seguito ho continuato a coachare privatamente ed a stakare singoli prospetti anche sul .EU, sul quale io stesso feci una celere e provvisoria capatina in vista del celeberrimo e mai partito accordo ratificato. 

Il coaching

Poi ci fu l’accordo con la Not Bad durato quasi due anni, nel quale curavo quasi tutto l’aspetto MTT, delle candidature e del lavoro su un gruppo preminente che gestivo personalmente. 

Anche lì per ragioni diverse la collaborazione terminò, per diversificazione di investimenti, interessi e quant’altro. 

Come dicevo all’inizio di questa piacevole chiacchierata, il Covid ha moltiplicato gli impegni e la mole di lavoro, per cui ho preferito tenere pochi pacchetti che avevo già cominciato da tempo, mantenendo l’impegno coi ragazzi. 

Giuseppe a Barcellona

Dell’altro bolle in pentola, visto che sono in contatto con un’ulteriore scuola della quale preferisco non citare il nome, ma che mi permette comunque di alzare gradualmente la mole di lavoro e tenere il rapporto coi miei allivei privati che fortunatamente non mancano. 

A chiosa del discorso, lasciami aggiungere che gli accorgimenti da prendere, il predicare il perfezionismo e non lasciare nulla al caso, i concetti basici su cui fondo il mio lavoro da coach, non sono solo quelli triti e ritriti della gestione del bankroll, dello stack management ecc ecc, ma soprattutto tutto ciò che fa capo alle caratteristiche fondamentali che deve avere un poker player, l’adattamento e la sperimentazione continua, perché nulla vieta ad un signor X qualunque di essere il precursore di una nuova linea che non ha ancora attecchito sul .it e che può diventare una nuova strada percorribile da altri. 

Questo non significa lavorare solo sulla psicologia di un prospetto, ma rientra nello specchio della nuda e cruda verità, perché checché se ne dica, questo rimane un giochino non risolto e di conseguenza la verità non la detiene ancora nessuno”.

Tre film, tre libri e tre serie TV, giusto per uscire un attimo dal poker. 

“Codice d’onore”, “Seven”, “Zodiac”, “La migliore offerta”

“Dei delitti e delle pene”, “Il profumo” “Angeli e Demoni”.

“Sherlock”, Hannibal” Smallville”, “Harrow”.

Grazie mille come sempre.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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