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6+ Hold'em strategia

6+ Hold’em, strategia post-flop: le differenze fondamentali col Texas Hold’em

Il 6+ Hold’em è una novità targata PokerStars dedicata al cash game online. Come abbiamo visto, le regole del 6+ Hold’em sono molto simili a quelle del Texas Hold’em, a parte l’utilizzo di un mazzo molto più snello (non ci sono le carte dal 2 al 5) e il fatto che il colore batte il full house.

Dal punto di vista strategico, invece, le sfumature sono molto più marcate. Così, dopo aver analizzato il gioco pre-flop, passiamo in rassegna il gioco post-flop, sempre con il prezioso contributo del blog di PokerStars.com (dove potete trovare l’articolo in lingua originale).

 

6+ Hold'em strategia

 

La regola del tre e del sei

Vi ricordate la regola del due e del quattro del Texas Hold’em,  utilissima per calcolare con buona approssimazione gli out e di conseguenza la equità? Per chi non la ricordasse, è una regoletta che si usa per trovare la percentuale di equità in base agli out, moltiplicando x4 gli out al flop e x2 gli out al turn.

Nel 6+ Hold’em, gli out per un progetto di scala bilaterale sono identici, ma essendoci meno carte nel mazzo le percentuali cambiano: al flop, invece di avere 8 carte su 47 ne avremo 8 su 31. Questo significa che non chiuderemo una scala il 54% delle volte, cioè (23/31) x (22/30), mentre la chiuderemo il 46% delle volte. Dato che 46/8 fa circa 6, da qui si arriva alla regola del 6 al flop.

Il ragionamento al turn è identico, solo che avremo una carta in meno sul totale di quelle non conosciute (30 invece di 31), per un equità del 27% (8/30). 8 x 3 fa 24 ed eccoci alla regola del 3 al turn.

I pericoli di coppie, doppie coppie e trips

Nei precedenti articoli abbiamo già accennato di come nel 6+ Hold’em mani come top pair, two pair e trips sono molto più vulnerabili rispetto al Texas Hold’em.

Supponiamo di avere 8 8 e di aprire il gioco da bottone rilanciando. I bui chiamano e il flop è J 10 8 . Puntiamo due terzi del piatto sui check altrui, ma lo small blind rilancia per quattro.

Normalmente nel Texas Hold’em non saremmo dispiaciuti, ma nel 6+ Hold’em scatta immediatamente il campanello d’allarme: se oppo ha un progetto di colore, siamo moderatamente in vantaggio ma quasi drawing dead in caso di un’altra carta di fiori (avremo soltanto il quarto 8, perché il colore batte il full house).

Se oppo ha un set con cui sta spingendo, inevitabilmente sarà un set migliore del nostro. Perciò, qui quasi sempre bisogna foldare, cosa molto difficile da fare se si è abituati al Texas Hold’em.

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Kicker deboli

Il 6+ Hold’em è un gioco ricco di action, dove i set vengono spazzati via facilmente, ma questo non significa che non esistano board particolarmente innocui dove anche la top pair può dire il fatto suo. In questi casi, però, avere un kicker solido è importantissimo.

Immaginiamo di aprire da cutoff con Q J e di trovare il call di un player solido da bottone. Il flop è Q 7 6 : difficilmente il nostro kicker sarà valido se opponent ha pure lui la top pair, dato che per lui non avrebbe senso entrare nel piatto con mani dominabili come QTs o Q9s.

Probabilmente non c’è molto valore nel puntare, forse semplicemente una bet su una street può prendere valore da qualche coppia più bassa. Facendo check, invece, diamo a oppo l’opportunità di bluffare con mani che non hanno centrato il flop, o magari mani deboli come un progetto a incastro.

La top pair con kicker decente nel 6+ Hold’em è poco più di un bluff catcher e perciò va giocata come tale quando siamo fuori posizione.

Un altro errore commesso dai giocatori più deboli nel 6+ Hold’em è sopravvalutare le coppie: questo aumenta le implied odds delle carte connesse, delle carte suited e persino delle pocket pair.

 

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