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variante poker

Il modo migliore di accettare e capire il concetto di varianza a noi avversa? Soffocate la memoria selettiva

Quando si parla del concetto di varianza, si è portati, soprattutto se si è giocatori poco esperti, a catalogarla come qualcosa di negativo, come qualcosa che “ci vuole male”. Ma non è esattamente così. 

Il concetto di varianza 

Intanto cerchiamo di mettere d’accordo tutti, soprattutto coloro che non hanno un’idea precisa di ciò che il concetto di varianza possa apportare al vostro gioco, soprattutto sotto il punto di vista matematico. 

Cominciate a tenere presente che senza la varianza, il nostro amato gioco non esisterebbe proprio, visto che se non regalassimo il piacere dell’incontrollabile a forze delle quali dobbiamo tenere conto, ma su cui non abbiamo alcun controllo, sarebbero rispettate le percentuali di partenza e tutti gli studi fatti fino ad oggi andrebbero a farsi benedire. 

E con loro le nostre capacità di buoni giocatori, le nostre skill e soprattutto buona parte delle decisioni che invece prendiamo oggi dopo aver conosciuto il significato del concetto di varianza. 

Definizione

Se dovessimo dare la definizione di tale concetto, tireremmo in ballo il mondo della matematica e della statistica, intendendolo come una misura della frequenza attraverso la quale otteniamo il risultato che ci aspettiamo di ottenere.

Non è proprio facile, vero? Proviamo con un esempio. 

Se andiamo All In per una cifra indicativa di 100 Euro trovando il call di qualche nostro avversario che creerebbe così un piatto di 200 Euro, ci aspetteremo di vincere la metà delle volte, a condizione che la nostra mano giochi CON UNA MEDIA del 50% di equity. 

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In altri termini, se ci giochiamo un coin flip puro per 100 volte e 50 di queste vinciamo il piatto, non sarà riscontrata alcuna varianza. 

Nel caso in cui vinceremo o perderemo più o meno di quelle 50 volte, avremo sperimentato una variazione del risultato atteso, che può essere positivo, o negativo. 

Sarà ovviamente un risultato che non dipende più dalla nostra capacità di giocatori e non lo potremo controllare. 

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Ecco perché siamo ingiusti quando diamo alla varianza un significato del tutto negativo: perchè non le riconosciamo lo stesso trattamento, ma di cortesia, quando essa ci viene in soccorso nel momento in cui siamo stati fortunati.

Il No Limit Texas Hold'Em

Questo enunciato ci porta dritti dritti al punto focale della questione, quello, cioè, che fa riferimento al No Limit Hold'Em, modalità ci porta ad un certo punto del nostro torneo, ma vale anche per il cash game, a doverle mettere tutte dentro sperando che lo showdown ci premi.

Il colpo negativo che ci fa maledire la sfortuna e la varianza negativa, è spesso quello che causa la nostra definitiva eliminazione al torneo, rendendo molto più cocente e “presente” quel ricordo, piuttosto che quelli fortunati che, ad esempio, ci hanno permesso di rimanere in gioco con uno stack molto maggiore ma non decisivo per la vittoria finale. 

Qui entra in gioco la nostra memoria selettiva, concetto che torna spesso all’interno dei nostri articoli. 

Se riusciamo a essere onesti con noi stessi, capiremo che il colpo che ci butta fuori dal torneo, sarà sempre e solo quello che ci farà più “piacere” ricordare, per darci un alibi, per urlare al mondo che siamo sfortunati. 

Ma allo stesso tempo non abbiamo la voglia di ricordare quel colpo che, in zona bolla, ci ha fatto vincere A-K vs Q-Q, permettendoci di andare a premio, a differenza del nostro avversario che sta parlando coi muri da qualche ora, mentre il torneo era pieno zeppo di giocatori, noi compresi, che stavamo esultando per lo scoppio della bolla stessa. 

Fine prima parte

Leggi la seconda parte

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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