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Tilt

4 semplici consigli per limitare il tilt ai micro stake

Il tilt è uno dei peggiori nemici di qualsiasi giocatore di poker, che si tratti di professionisti affermati o semplici giocatori amatoriali. Quanto scatta, non c’è verso: qualsiasi decisione presa sarà assolutamente deleteria per il proprio bankroll.

Questo vale naturalmente anche per i micro stake – anzi, a maggior ragione qui dove si incontra ogni tipo di giocatore, compresi i più ‘estrosi’. Ma proprio perché i micro stake pullulano di player che spesso – per vari motivi – non sanno ciò che fanno, è possibile essere profittevoli.

A conti fatti, già soltanto evitando il tilt si guadagna un indubbio vantaggio nei confronti del field. Già, ma come fare? Ecco qualche semplice consiglio.

 

 

Fate delle pause brevi (e frequenti)

Giocare online di per sé è già un’attività abbastanza alienante, figurarsi se si rimane seduti davanti al pc per tante ore di fila. Quando una serie di bad beat o di mani sfortunate sembra non lasciarvi tregua, fate una piccola pausa. Bastano cinque minuti sul balcone, o una passeggiata nel quartiere – se il tempo lo permette.

Fare pausa permette di non arrivare alla soglia del tilt, o di sbollire più velocemente qualora quella soglia sia già stata raggiunta. Con un po’ di esperienza, arriverete a capire quando il vostro cervello sta per esplodere e vi fermerete prima.

Non abbiate paura degli errori

Se pensate di non avere nulla in comune con Fedor Holz, Adrian Mateos, Steffen Sontheimer e compagnia, vi sbagliate: loro, come voi, commettono errori. Una delle caratteristiche principali che elevano un giocatore allo status di campione è prendere consapevolezza dei propri sbagli.

Rimuginare sugli errori, prendersela troppo con se stessi, è un meccanismo autodistruttivo che distrae il cervello dal suo obiettivo: passare alla mano successiva e giocarla al meglio possibile.

All’inizio sarà difficile, e per questo il consiglio è quello di fermarsi dopo un errore che non riuscite a metabolizzare, e prendervi una proverbiale pausa, durante la quale potreste anche analizzare la mano appena terminata.

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Il poker è una maratona, non uno scatto

Quello che conta, nel poker, è essere giocatori vincenti nel lungo periodo. Una sessione vincente o perdente non significa nulla: il breve termine, in questo gioco, è soltanto una mera illusione. Questa concezione dovrebbe aiutarvi a evitare il tilt in caso di una o più sessioni negative consecutive.

Fate in modo di ricordare sempre a voi stessi che tutto ciò che conta è il cosiddetto long-term. Potreste ad esempio creare un grafico dei risultati, da utilizzare come wallpaper, che non vi faccia mai perdere vista sull’obiettivo ultimo.

Per intenderci, per cominciare a valutare dei risultati ai micro-stake ci vuole un campione di almeno 10.000 mani, ma per avere un’idea solida del proprio gioco (e dei propri risultati), gli esperti consigliano di cominciare l’analisi dopo almeno 100.000 mani.

Può sembrare un numero pazzesco, ma questa è la natura del poker ed è per questo motivo che il poker è un gioco profittevole.

Nessuno ce l’ha con voi: si chiama varianza

Ogni volta che c’è un progetto di colore contro di me, il mio avversario lo chiude”. “Perché hanno sempre gli assi quando io ho i re?”. “E figurati se ‘sto fish non mi scoppiava al river come al solito.

Il tilt trova carburante in questo meccanismo psicologico, una sorta di vittimismo cosmico per il quale un giocatore pensa che tutte le cose brutte debbano succedere a lui, inevitabilmente. Ma la matematica del poker non mente.

Un ottimo modo per ridurre il tilt è smettere di distorcere la realtà, prendendo le bad beat e i cooler per ciò che sono: semplicemente varianza.

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