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Vivian Saliba

Come passare dal No Limit Hold’em al Pot Limit Omaha: i dieci consigli di Vivian Saliba

Negli ultimo anni, le varianti del Texas Hold’em hanno assunto un ruolo sempre più centrale non solo ai tavoli cash high stakes online, ma nelle serie di tornei, prime tra tutte le World Series of Poker. Tra queste, il Pot Limit Omaha è senza dubbio tra le più diffuse.

Probabilmente, la sua somiglianza con le dinamiche del Texas Hold’em rende il PLO l’approdo ideale per chi vuole variare la propria routine di gioco. Simile, vero, ma anche così diverso, come ci spiega Vivian Saliba, pro di 888poker.

Ecco dunque i suoi dieci consigli per passare dal NLHE al PLO nella maniera più corretta.

 

 

Non giocate come se fosse l’Hold’em con 4 carte

Chi passa dall’Holdem all’Omaha, spiega Vivian Saliba, spesso lo fa senza studiare il gioco, senza informarsi bene sulle differenze tra queste due varianti – seppur simili sotto tanti aspetti – pensando che siano praticamente la stessa cosa. Ma non è affatto così!

Non sopravvalutate le coppie alte

Il valore di due assi o due re cambia in maniera sostanziale tra Hold’em e Omaha. Tutto dipende infatti dalla texture del board e dal numero di avversari che affrontiamo. Molti principianti dell’Omaha vedono AAxx o KKxx e pensano che sia giusto giocarsi tutto, senza se e senza ma: sbagliatissimo!

Non giocate se siete short-stack

Uno dei principi fondamentali del pot-limit Omaha, secondo Vivian Saliba, è difendere la propria mano abbassando l’equity degli avversari. Per farlo, occorrono tante chip per costruire giocate credibili e portarle fino in fondo nella mano.

Non giocate da fuori posizione

Sia nell’Hold’em sia nell’Omaha, giocare da fuori posizione in generale è sconsigliabile. Ma nel PLO è addirittura un’idea terribile, perché spesso significa concedere all’avversario troppe informazioni di valore.

Non giocate fuori bankroll

Capite che i principianti del PLO si imbattono in una partita piena di giocatori scarsi, ma ad un livello più alto rispetto a quello a cui sono abituati, e pensano di giocarci anche se è fuori bankroll. Sbagliatissimo: il rischio di andare broke è concreto. Meglio grindare piano piano.

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Non azzardate

Vivian Saliba fa giustamente notare come molte mani di partenza nel PLO abbiano equity simile, ma alla fine – come sempre – chi gioca meglio nel lungo periodo vince. Questo significa giocare in maniera disciplinata, seguendo sempre le odds.

 

Non male le donne di 888poker, vero?

 

Non tiltate

Se gli swing del No Limit Hold’em vi mettevano a dura prova, quelli del PLO vi faranno letteralmente impazzire. Nell’Omaha, avere un equilibrio emotivo e un buon mindset è ancora più importante che nell’Hold’em.

Non ingrandite il piatto senza motivo

Se non avete una mano di partenza molto forte, ma avete molte possibilità di progetti backdoor, meglio non puntare ma giocare in modo passivo: in caso di raise, infatti, dovreste rinunciare alla vostre equità – e ai vostri soldi.

Non giocate tutte le mani

Il principiante è per natura portato a giocare tante mani, sia nell’Hold’em sia a maggior ragione nel PLO, dove le carte di partenza sono quattro. La starting hand selection è fondamentale nel PLO. “Ricordate, tutte e quattro le carte dovrebbero lavorare bene insieme per creare combinazioni forti e diverse”, sentenzia Vivian Saliba.

Non giocatevi tutto senza un piano B

Progetti backoor e redraw sono fondamentali in questo gioco. Sempre meglio avere più modi per migliorare la propria mano, rimanendo pronti anche a foldare in caso di carta scary. “Ricordate: avete quattro carte, ma anche i vostri avversari le hanno!”.

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