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WSOP Consigli

Prima volta ai campionati del Mondo? Ecco i 5 consigli del ‘Poker Brat’

Forse alle WSOP 2019 perderà il suo record di piazzamenti a premio o forse no, ma tutti i record sono fatti per essere battuti e Phil Hellmuth, questo, lo sa bene: presto o tardi, arriverà qualcuno anche capace di vincere più dei suoi 15 braccialetti in 30 anni di onorata carriera.

Quel che è certo è che pochi giocatori professionisti al mondo possono vantare la stessa esperienza del ‘Poker Brat’, quando si tratta di World Series of Poker. I colleghi di PokerNews.com lo hanno intervistato, attingendo al suo vissuto per tirare fuori 5 consigli per chi affronta per la prima volta in carriera i campionati mondiali di poker.

 

 

Provateci!

“Diredi di giocare assolutamente in bankroll, ma di darvi qualche opportunità”, ha dichiarato Hellmuth. “Ci sono persone che si iscrivono ad un paio di eventi, mandano la vasca con K-K o A-A contro J-J, perdono e se ne tornano a casa.

Si sono dati una o due possibilità, e nient’altro! Dovete darvi qualche opportunità.

Parola d’ordine: grindare

Il secondo consiglio che Phil Hellmuth dà agli esordienti alle WSOP in realtà non è altro che un approfondimento del primo:

“Vi direi di andare a Vegas per una decina di giorni, giocare cinque tornei con buy-in da $1.500 e grindare qualche satellite per cercare di vincere quei buy-in. Se siete abbastanza fortunati da riuscire a giocare cinque tornei in dieci giorni, allora vi sarete dati la possibilità di scoprire se siete abbastanza bravi.

Secondo il ‘Poker Brat’, molti giocatori potenzialmente eccellenti rischiano di perdersi delle grosse opportunità perché non hanno lo “stomaco per grindare. Se i miei 9 non avessero retto contro A 7 di Johnny Chan, magari le cose sarebbero diverse. Magari avrei avuto 16 o 17 braccialetti, o molti meno. Credo ci siano tanti ottimi player che si sono arresi troppo presto: non sapremo mai quanto forti avrebbero potuto essere”.

Non fate gli antipatici

Nonostante le sue famose sfuriate al tavolo, parte di un personaggio televisivo che Hellmuth si è costruito anche durante le WSOP, il Poker Brat ha “la reputazione di bravo ragazzo, di uomo di famiglia. Ho una vita bilanciata, cose alle quali i giovani giocatori aspirano”.

Ecco perché “moltissimi poker player sono felici per me quando vinco. Penso di aver sviluppato delle ottime relazioni in carriera, e credo che solo una persona mi odi. In 30 anni, e considerato le migliaia di giocatori che ho conosciuto e contro cui ho giocato, è incredibile”.

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Tiltate… solo all’esterno

Sentir parlare Phil Hellmuth della sua abilità di esternalizzare le emozioni come chiave del suo successo alle WSOP, quando YouTube è pieno di video in cui impazzisce per le giocate altrui o per la sfortuna, può far sorridere.

“C’era un articolo su quanto bene io gestisca le mie emozioni e quando l’ho condiviso, molti hanno riso”, spiega l’americano. “Ma il punto non è il modo in cui gestisco le mie emozioni al di fuori, perché non lo faccio: sono pur sempre il Poker Brat. Il punto è come gestisci le emozioni dentro di te.

Hellmuth ammette candidamente di essere “tiltato parecchie volte in vita mia, ma sono migliorato molto. Fa parte del processo di crescita ed avere una moglie che mi stimola in continuazione. Molte persone non hanno questa fortuna e hanno bisogno di un evento traumatico per crescere”.

In buona sostanza, il recordman di braccialetti ci consiglia di esplodere pure come faceva lui, perché l’importante è mantenere la calma dentro di sé. Più difficile a dirsi che a farsi…

Concentratevi sul futuro

Si dice che esistano due tipi di persone: quelle che si concentrano sugli obiettivi a breve termine, e quelle che invece vogliono lasciare un segno duraturo. Inutile specificare a quale categoria si ascrive il Poker Brat.

“Di chi ci ricorderemo tra 100 anni? Babe Ruth, Michael Jordan, Tiger Woods? Forse sarò ricordato per essere il miglior giocatore al mondo, ma più probabilmente perché ho dato vita al movimento della positività. Credo sia una mia responsabilità ispirare il mondo e una parte di me che lo fa compie imprese che la gente non crede possibili, tipo vincere 15 braccialetti”.

E buone WSOP a tutti!

Dunque, se il vostro obiettivo non è semplicemente poter dire di aver partecipato alle WSOP, ma se volete lasciare il segno come ha fatto Phil Hellmuth, non vi resta che ascoltare i suoi stessi consigli.

Naturalmente, vi auguriamo di superare il suo record di 15 braccialetti, ma da qualche parte dovrete pur cominciare!

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