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Cina, Germania e Russia: tre nodi decisivi per il futuro di PokerStars e del poker

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Il blitz della polizia durante l'APPT Nanjing Millions, il torneo di poker live organizzato da PokerStars.com, la dice lunga sull'affidabilità (e la stabilità) del “mercato” cinese. E' la risposta diretta di chi confida nell'Asia per la ripresa del gioco del poker su internet.

Come noto, in Cina il gambling è vietato in tutte le sue forme, ma giocano tutti. Organizzare tornei di poker sportivo è consentito in deroga, ma solo in presenza di un'espressa autorizzazione delle autorità locali.

I responsabili di Amaya (società proprietaria di PokerStars) avevano in mano tutti i visti necessari ma qualcuno si è sentito escluso dalla decisione ed ha agito di conseguenza in occasione del Najing Millions. La polizia ha fatto irruzione nell'immenso stadio Wutaishan Sports Center ed ha sequestrato tutto.

Il secondo torneo (dopo il successo di Pechino) si è rivelato un fiasco ed il rischio boomerang in Cina è sempre più tangibile.

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Se per il live si sta vivendo un vero caos (simile all'Italia), figuriamoci per il gioco online, dove esistono divieti severissimi e controlli molto blandi. Visto le premesse, la Cina rappresenta sempre più un'incognita, al pari della Russia (che ha oscurato PokerStars) ed ha giurato una guerra estrema alle room occidentali.

Con ogni probabilità, a Mosca verrà disciplinato il mercato ma solo con siti locali ed i tempi sono del tutto incerti, mentre i giocatori rischiano di essere tartassati dal fisco.

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Cinesi e russi popolano le principali rooms internazionali, ma al momento, il vero punto interrogativo per il futuro dell'industria rimane la Germania. Per PokerStars, il mercato tedesco rappresenta il suo main business.

In questo caso, il Governo federale non ne vuol sentire parlare di regolamentare il poker online mentre gli stati regionali hanno sottoscritto un documento che li vincola a non favorire l’e-gaming. Sono state regolamentate solo le scommesse.

Ma PokerStars sta aprendo una piccola finestra e nelle prossime settimane organizzerà l'Eureka Poker Festival ad Amburgo (preludio per il ritorno dell'EPT in Germania). Un timido raggio di sole, ma aver ottenuto la luce verde è la dimostrazione che il dialogo è aperto ed è un primo risultato importante.

In questo clima di incertezza per la liquidità internazionale (-10% registra l’action nel cash game quest’anno), Amaya ha deciso di diversificare sempre di più con nuovi prodotti: casinò (in particolare slot), scommesse e fantasy games, anche se il poker rappresenterà sempre il core business del gruppo.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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