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Come Wall Street e Amaya hanno acquistato PokerStars, con la regia di Baazov

[imagebanner gruppo=pokerstars] Rileggiamo i fatti salienti del 2014 per l'industria del poker. E una domanda sorge legittima: come è possibile che una società (Amaya) con ricavi annuali per $ 150 milioni, sia stata in grado di rilevare la compagnia leader del poker online (Rational Group) che fattura 1,1 miliardi all'anno?

Un'operazione finanziaria che poteva ideare solo una mente geniale e spregiudicata, iniziata ad inizio 2014, quando David Baazov è entrato negli uffici di Manhattan di Blackstone Group, uno dei fondo d'investimento più importante al mondo, con un'offerta - giudicata da Forbes -"scandalosa".

Il regista è stato il 34enne ambizioso CEO di Amaya, società (fino a qualche mese fa) sconosciuta a molti, ma con grandi progetti per il futuro. Con il sostegno della divisione per il credito di Blackstone, Baazov è riuscito a mettere in piedi l'operazione del decennio, acquistando per 4,9 miliardi PokerStars e Full Tilt.

Quello architettato dal manager israeliano-canadese è uno stratagemma che ha lasciato a bocca aperta molti analisti di Wall Street: lo stock trading di Amaya si aggirava intorno ai 7 dollari. Baazov ha convinto i finanziatori a investire a 18 dollari nel titolo convertibile in azioni a 21 dollari.

Per Forbes mai nessun amministratore delegato nella storia del capitalismo era riuscito a vendere azioni a tali condizioni, con un premio così alto. Anche le migliori menti del gruppo creditizio di Blackstone non avevano sentito parlare di uno schema del genere (testuale da Forbes).

Nei mesi successivi, Baazov - in gran segreto - ha rinchiuso i proprietari di PokerStars, facendoli sedere insieme ai grandi investitori di Wall Street ed altri banchieri, riluttanti a chiudere l'affare, giudicato quasi impossibile.

Alla fine ce l'ha fatta: Baazov ha acquistato ufficialmente ad agosto PokerStars. La Credit Division di Blackstone ha investito 1 miliardo ed è l'esposizione più alta per un singolo affare della banca d'affari, con un prezzo effettivo di 15 $ per azione.

Con questa brillante e complessa operazione finanziaria, a 34 anni, Baazov è ora il re del gambling online. Un'audacia stupefacente la sua. Nessuno, neanche i suoi manager, pensavano che Amaya (ricavi per 150 milioni) potesse comprare un colosso come Rational Group (1,1 miliardi di fatturato).

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Il mercato sta dando ragione a lui: le azioni di Amaya ora valgono 38 $ canadesi (circa 33,4 US $), con un aumento del 2.600% da quando è stata quotata. Il 12,5% del capitale appartiene a Baazov ed il valore è di circa 800 milioni di dollari.

Robert Young, analista finanziario di Canaccord Genuity, ha commentato: "E' un affare audace che ha scioccato l'industria e sconvolto gli osservatori. Hanno comprato un gioiello dell'e-gaming per 4,9 miliardi e la loro valutazione è inferiore ad un miliardo".

Baazov ha dichiarato a Forbes: "il gioco del poker è come negoziare una transazione. Questo è stato un high stakes games..."

 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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