Nel corso dell'intensa fase pre final table nel Main Event WSOP 2015 era impossibile non notare l'aggressività smodata di Joe McKeehen, il 24enne di Philadelphia che avrebbe poi imbustato un monster stack da ben 63 milioni di chips, pari a circa il 50% di quelle rimaste in gioco. Il professionista americano ha parlato a ruota libera in un'intervista per Pokernews.com, nella quale ha raccontato la sua storia pokeristica e ha ripercorso la straordinaria cavalcata nel Main Event.
"È una veramente bello essere qui. Ho lavorato duramente per arrivare a questo punto e non vedo l'ora di tornare a novembre per finire il lavoro", ha esordito Joe. Questa sicurezza nei suoi mezzi, già ostentata durante il Day 7 del Main Event, lo ha reso antipatico a qualcuno, che lo accusa di essere un ragazzino arrogante. Lui non si preoccupa ed è consapevole che tra quattro mesi avrà tutti gli occhi puntati addosso: "Sarò il giocatore più atteso, sia perchè ho eliminato Daniel Negreanu, sia perchè nella fase final two table ho giocato circa il 75% delle mani. Io non sento pressione, la dovrebbero sentire gli altri. Se anche perdessi un grosso piatto probabilmente sarei comunque chipleader".
Proprio il fatto di essere stato il giustiziere dell'amatissimo Team Pro di Pokerstars non ha sicuramente aiutato nel renderlo più simpatico al pubblico, ma anche qua McKeehen ha le idee chiare: "È un peccato per il mondo del poker che Negranu non sarà con noi, ma io non ero lì per fare nuove amicizie. Se vogliono farmi diventare il cattivo, lo facciano pure. Spero che alla fine di tutto questo piacerò un po' di più alla gente".
Il chipleader tra i November Nine torna poi sulla sua storia pokeristica: "Ho iniziato guardando il poker in tv e giocando con gli amici. Nel corso degli anni ho capito che stavo migliorando e ho deciso di diventare un professionista. Fortunatamente ho avuto un bel po' di successo fin dall'inizio e questo mi ha aiutato a non abbandonare il sogno. Ho iniziato seriamente sei anni fa, giocavo un sacco online e poi ho fatto la transizione al live a 21 anni. Faccio questo nella vita da tre anni".
Come abbiamo visto, McKeehen è molto determinato e anche sulla preparazione al final table di novembre ha un piano ben preciso: "Mi rilasserò e studierò i miei avversari. Farò un po' di tutto per essere certo di arrivare in forma e pronto per novembre. Ho giocato a lungo a poker e ho imparato molte cose che tanti non conoscono. Se al final table ci sarà l'occasione giocherò un sacco di mani".
Joe McKeehen si presenterà al tavolo finale del Main Event con 158 big blind e un vantaggio di ben 35 milioni di chips sul suo più diretto avversario, l'israeliano Zvi Stern. Prima di diventare November Nine aveva già accumulato vincite lorde nel live per 2 milioni di dollari. Il monster stack e questa sconfinata sicurezza nei suoi mezzi lo rendono inevitabilmente il favorito per la vittoria finale.