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Rio, problema sicurezza in hotel: derubati Mosca e Cannistrà

Una bruttissima disavventura. È quella che hanno vissuto qualche ora fa Enrico Mosca e Dario Cannistrà al Rio di Las Vegas. Come è noto, il casinò che da anni ospita le World Series Of Poker è anche hotel, che è uno dei più comodi per chi gioca le WSOP poiché permette di andare e venire dalla camera senza lasciare l'edificio, senza doversi tuffare nelle torride temperature della strada. Caso vuole, però, che l'hotel del Rio non sia considerato propriamente fra i più sicuri...

"Se ne era parlato con altri amici qualche volta, del fatto che al Rio capitino dei furti, e di quanto sia facile ottenere il duplicato di una chiave, ma non pensavo mai che sarebbe capitato a me", ci racconta un Enrico Mosca infastidito ma come sempre disponibile.

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Ecco come sono andate le cose: "Stanotte ero in stanza con Dario Cannistrà e siamo rientrati alle 3, ho messo subito l'iPad in carica nel corridoio della stanza e ci siamo messi a dormire. Alle 7 ci siamo alzati perché Dario doveva partire, ma ci siamo accorti che qualcuno era entrato, aveva preso il mio iPad e pure il suo, più il suo borsello con tutte le carte e i documenti, oltre a qualche indumento che era a portata di mano. Per fortuna avevo la mia borsa con documenti e soldi (non pochi) vicino al mio letto, nella parte più lontana della stanza, e non si sono spinti così lontano", racconta Enrico mostrando un comprensibile sollievo, pur nel fastidio che questo episodio ha causato.

Il problema ulteriore è che nessuno pare avere visto nulla, e soprattutto che al Rio sembra non ci siano telecamere di sicurezza nei corridoi. Ma come è possibile che possa succedere tutto ciò? "Appunto, la cosa incredibile è che non ci sia una sicurezza adeguata in un hotel che ospita le WSOP, e che non ci siano telecamere nei corridoi che monitorizzino queste cose ", continua a sfogarsi Mosca, consapevole comunque di non essere quello più danneggiato da questa vicenda...

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A Dario Cannistrà è andata decisamente peggio: "Ovviamente non l'hanno fatto partire perché non ha documenti con sè, ma il consolato è stato molto disponibile ache se oggi (ieri, ndr) è domenica, e sta facendo il possibile per farlo rientrare", racconta sempre Enrico, che poi ammette "Al Rio mi hanno sempre trattato bene ma ecco, la sensazione non è proprio quella della sicurezza. Eravamo addirittura ospiti, quindi la stanza non l'abbiamo pagata. A questo punto meglio pagare per stare tranquilli, anche se queste cose pare succedano lo stesso..."

Il rientro in Italia attende Enrico, che avrebbe senz'altro preferito di chiudere in un altro modo questa trasferta: "Ho l'aereo domattina, se non mi rubano tutto stanotte, ma sono in stanza con Mosele e mi sento al sicuro!"

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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