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EPT Grand Final, sfuma il sogno di Dario Sammartino: è ottavo per 91.860€

L'ultimo board dell'EPT Grand Final di Dario Sammartino è beffardamente emblematico: mano dominante preflop, scoppio sul flop ma con tanti outs a favore, nessuno di questi che si materializza fra turn e river.

sammartino-umarov

Si chiude così, con il board 8 10 9 7 k che scrive un amaro copione per Sammartino e i suoi a q , che si vanno ad infrangere sui a 10 dell'uzbeko Umarov, ponendo fine alla corsa dell'italiano in ottava posizione, per un premio di 91.860€.

Un'eliminazione che brucia per mille ragioni, la prima delle quali è la consapevolezza che Dario era piuttosto nettamente il giocatore più forte fra quelli rimasti. Certo, poi le carte danno i loro verdetti che vanno accettati, ma l'amarezza rimane.

Il day 5 era iniziato subito con un brusco risveglio per Jacopo Brandi, out nelle primissime mani contro il chipleader Adrien Allain, che lo domina AK vs A5 senza possibilità di scampo.

Il dispiacere per l'uscita di Brandi, autore di un torneo eccellente con una rimonta da sogno, viene tuttavia subito mitigato dalla partenza sprint di Dario Sammartino: uno, poi due raddoppi ravvicinati e il napoletano può tornare a fare la voce grossa al tavolo.

Dario entra in rush, eliminando prima Tedeschi in flip e poi scoppiando gli assi a Ben Pollak: Sammartino non crede alla 3-bet del francese e lo mette ai resti, costui chiama girando a a mentre Dario dalla sua ha solo q j . Il flop è già un mezzo miracolo: j 10 6 , il turn è un 3 e il river è una q , che consegna la doppia coppia all'italiano, eliminando il transalpino. Un colpo di fortuna che è bene tenere a mente quando poi si perdono colpi come quello costato a Dario l'uscita all'ottavo posto, perchè in un torneo le "sculate" capita di prenderle e di darle.

Ad ogni modo, Sammartino sfrutta nel migliore dei modi la buona sorte avuta, impostando una discreta e tranquilla rotta con destinazione final table.

Dario dà sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo, e giunge al final table a 9 giocatori con il sesto stack, in piena fiducia.

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Poi un colpo contro il francese Calamusa ne limita di molto il raggio d'azione. Da utg+1 Dario apre a 160000 con a 10, Calamusa da hijack tribetta a 480000 con 2 2 , Dario gioca (dietro ha circa 2,5 milioni ancora) e si va al flop, che è il peggiore possibile per l'italiano: 8 2 10. Dario checka, il francese punta 375000, call. Al turn scende q , Dario check-calla ancora alla bet 765000 di Calamusa. Il river è un salvifico 9 , che induce i due al check e Dario riesce a salvare 1,35 milioni, ovvero circa 18 bui.
Poco dopo arriva la mano del destino contro Umarov, che costa l'uscita in ottava posizione a Dario. Sammartino migliora così il suo stesso score del 2015 in questo torneo, ma in questo momento questa è solo una magra consolazione.

Dario Sammartino durante il colpo contro Calamusa
Dario Sammartino durante il colpo contro Calamusa

La giornata si chiuderà con lo showdown fratricida fra Allain e Saout, che soccombe 55 vs JJ bollando il tavolo finale televisivo di domani. Eccolo, ordinato per posti al tavolo:

Seat 1 Jimmy Guerrero FRA 11,480,000 115
Seat 2 Pierre Calamusa FRA 2,235,000 22
Seat 3 Adrien Allain FRA 11,815,000 118
Seat 4 Oren Rosen ISR 2,315,000 23
Seat 5 Jan Bendik SVK 2,625,000 26
Seat 6 Asan Umarov KAZ 2,235,000 22

Francia sugli scudi, con il già citato Allain e con Jimmy Guerrero, che iniziava la giornata con 1,2 milioni e se ne vede davanti quasi 10 volte tanto, frutto di buoni incroci e belle letture. I due transalpini sono i logici favoriti di un final tv table del PokerStars e Monte-Carlo®Casino EPT Grand Final a cui, lasciatecelo dire ancora, mancherà tremendamente uno come Dario Sammartino. Ma così va il poker...

Rimane la consolazione di un grande dimostrazione di forza da parte degli esponenti di punta dell'attuale poker italiano: Kanit, Sammartino, Treccarichi e altri a lottare sempre con i migliori. Ma l'EPT Grand Final 2016 va in archivio con un'ottima impressione lasciata dai player azzurri: da Primerano a Fiorentin, da Brandi all'ottimo Gabrieli, è stato un festival eccellente.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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