Una battaglia estenuante durata fino all’alba contro lo spavaldo Salter che si era venduto prima del testa a testa finale anche le “mutande”. L’inglese aveva speculato, cedendo tutte le quote (in gran parte a Ole Schemion che aveva scommesso circa 100.000€ contro Antonio).
L’azzurro aveva vinto contro tutti e tutto, tirando fuori esperienza e orgoglio. Dopo 12 mesi, si è presentato nel Principato di Monaco bello fresco, pronto a difendere il titolo ma il day 1A gli ha riservato un brutto scherzo.
Antonio, un inizio a Montecarlo da incubo.
Mi sono seduto al secondo livello del day 1A e nella prima mano ho floppato full ma ho perso circa 17.000 chips.
Raccontaci la mano.
Giocatore su UTG limpa a 150, HJ fa raise 500, call di altri due players e dal big blind con 88 faccio call, UTG a questo punto spinge fino a 2.200 ed induce 3 players a foldare. Decido per il call. Sul flop 10-10-8, faccio check, UTG ne mette nel piatto 2.600 e vado per il check-raise fino a 6.500, call.

Tutto secondo programma?
Al turn asso, betto fino a 8.000, lui va sopra per 17.000 e a quel punto decido per il fold istantaneo.
Cosa ti ha indotto a questa scelta?
Era chiaro che avesse A-A. Ed è stato proprio così.
Il Main come è proseguito?
Per due volte mi sono trovato in coinflip ed ho perso i due showdown.
Prossimo torneo in programma?
High Roller da 25.500€ (8-Handend ndr).
Ad un anno di distanza dal tuo trionfo, c’è ancora qualche ricordo nitido che ti accompagna?
Al momento della vittoria ero talmente stanco e concentrato da non lasciare spazio ad emozioni. Però il ricordo più bello che non dimenticherò mai per tutta la vita, è stato quando il giorno dopo ho ascoltato la voce di Andrea Borea che mi proclamava vincitore. Senza dubbio mi vengono ancora brividi lungo tutto il corpo.
Dodici mesi intensi, con in bacheca la picca più prestigiosa. Bilancio?
E’ stato un anno di alti e bassi, ma è stato molto importante. Ho consolidato la mia idea e la mia esperienza sul mondo pokeristico. Il mio stile di vita non è cambiato, ma è mutato il mio approccio ai tornei. Ci metterò tutto: grinta, tecnica, coraggio e voglia di riscatto. In me è nata la consapevolezza di poter vincere qualsiasi torneo al mondo.
Hai già in mente un programma particolare per le World Series of Poker? Conosci locali a Las Vegas che puoi consigliare ai lettori di Assopoker?
Quest’anno ho provato a giocare tornei con buy in fino a mille euro ma non mi sono trovato a mio agio .Per le WSOP ho in programma di giocare eventi con quote d’iscrizione più alte. Penserò solo al poker: mi dispiace, ma non solo un “viveur”, faccio una vita abbastanza regolare. In tutti i casi nei ristoranti di Las Vegas si mangia bene un po’ da tutte le parti, dipende poi dalle disponibilità del singolo.