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Global Poker Master: Musta, Sammartino, Dato, RoccoGe e Bendi “vi raccontiamo tutto sulla vittoria!”

[imagebanner gruppo=pokerstars]Le note dell’Inno di Mameli accompagnano e raccontano un trionfo. I campioni sono lì: Musta, Datino, MadGenius, RoccoGe e Bendi che cantano estasiati, dopo aver battuto i giocatori più forti del Mondo. Cantano spensierati, la tensione è alle spalle: sono riusciti a smentire tutti, anche i bookmakers i più scettici che li avevano quotati a 24, prima di rivedere in fretta le quote (a 11). Noi ce lo sentivamo che sarebbe arrivato un grande risultato. Mai avuto un team azzurro così forte. Si, potete anche non crederci ma l’Italia – tra lo scetticismo dei media stranieri non giustificato - ha vinto il Global Poker Master e come ha ricordato Rocco Palumbo “è stata l’edizione migliore della World Cup of Poker mai disputata”. GPI e Alex Dreyfus sono riusciti a far sedere agli stessi tavoli i più forti del globo. Haxton, Schemion e company hanno giocato senza la prospettiva di guadagnare un becco di un euro. Doppia impresa. A prescindere dal risultato finale, se ce n’era bisogno, è arrivata a Portomaso la conferma che i nostri top players non devono temere o invidiare nessuno. I nostri rappresentanti più forti sono capaci di qualsiasi impresa.
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Dopo la vittoria si festeggia con i media italiani presenti in sala: Andrea Borea, Dario Sammartino, Mustapha Kanit e Andrea Dato

Kanit: “non ho fatto come Baggio ed ho piazzato il rigore vincente”

Il punto decisivo, quello del 3-0 in finale l’ha messo a segno  il giocatore con il ranking GPI più alto, è 32esimo al Mondo (con MadGenius vicinissimo al 38esimo posto): Mustapha Kanit. Ieri la mala sorte si era accanita contro di lui ma poi c’è stata la svolta. Un inizio da incubo, un finale fantastico: “E’ bello che ci sia riuscito io, un’emozione unica. L’inizio è stato duro, ho runnato malissimo poi ho portato un po’ di punti a casa negli ultimi due round, facendo runner-up e perdendo un colpo al 70%. E’ bello perché nel momento decisivo, in quello in cui contava, io c’ero e non ho fatto come Baggio a Pasedena”. “Si chiude un cerchio perché i ragazzi li ho conosciuti a Sharm El Sheikh 5 anni fa quando è iniziato tutto ed è cambiato tutto. Con Dato e Sammartino abbiamo giocato contro la Russia, proprio come stasera, in una sfida per nazioni. Un flash back incredibile”. L’intervista completa di Mustacchione la potrai leggere nelle prossime ore insieme a quella di Rocco Palumbo e Dario Sammartino.

Dato: “eravamo 5 individui, diffidenti tra di noi, ora siamo un gruppo unito”

Il pacato Andrea Dato afferma una verità sacrosanta: “siamo partiti come cinque giocatori, guardinghi tra di noi. All’inizio non c’era questo spirito. Ma al termine di questo percorso siamo diventati una squadra unita. E questo è bello. Anche la struttura della competizione favoriva l’emergere di questo spirito. Bello, bello. Insieme siamo diventati un gruppo”. Dato, con molta umiltà afferma: “mi hanno impressionato gli statunitensi, in particolare Dan Smith e Isaac Haxton. Possiamo imparare molto da loro”.  

Sammartino: “Dan Smith ha sbagliato contro di me!”

Il 2-0 ai russi l’ha piazzato Sammartino. Dario nel rush finale ha assestato un destro-sinistro che ha spianato la strada agli azzurri. Prima a farne le spese sono stati gli americani ed in particolare Dan Smith. Nella fase Six-Max, a 3 left, è entrato Dario e bang: “giocare contro gli americani in heads-up sarebbe stato molto impegnativo, al limite dell’umano. Eliminarli durante la fase Six-Max è stato vantaggioso per noi”. “Siamo stati fortunati perché alla prima mano ho pescato A-A e il mio avversario (Dan Smith, ndr) ha sbagliato con 7-7 a pushare 100 big blinds. Da lì ho capito che saremo diventati campioni del mondo perché la Russia non poteva rimontarci. Noi avevamo 3 volte il loro stack. Ad inizio torneo perdevo tutti gli showdown poi il vento è cambiato… ed ho trovato la forza per i round successivi”.  
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Dario Sammartino

Rocco Palumbo: “Bella struttura, peccato non giocare con il pubblico”

Rocco Palumbo promuove il Global Poker Master: “mi è piaciuta la struttura, perché ha favorito chi è stato capace in questi due giorni di esprimere il poker migliore. Bisognerebbe solo aggiungere un giorno e qualche step in più ma l’idea è stata fantastica. La World Cup meglio riuscita della storia del poker. Spero in futuro che si disputi davanti ad un pubblico anche se noi siamo stati fortunati perché i giornalisti presenti erano tutti italiani”. Rocco ha sbloccato la finale: “si è stato un punto importante. Passare sull’1-0 è stato un sollievo per me perché penso di aver affrontato l’opponent più difficile (Filatov, ndr). Sapevo che era molto forte e sulla carta era la partita che potevamo perdere con maggiore facilità. Temevo che potesse rientrare, non a caso nell’unica mia indecisione, se così possiamo chiamarla (ma forse sarebbe più corretto parlare di scelta al limite), lui ha colto l’occasione e si è preso la mano con prepotenza, in una situazione molto difficile”. “Il primo giorno è andato tutto storto, nonostante fossi contento del gioco espresso. In heads-up mi avete visto tranquillo? Si in quella disciplina sono molto confident, soprattutto quando la struttura è deep. Per me Bendinelli è il giocatore che ha giocato meglio. Il più forte fuori dal contesto GPM è senza dubbio Haxton”.
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I magnifici 5

Bendinelli: “il giorno più bello della mia vita. Titolo MVP al 99%”

Bendinelli è in estasi: “è il giorno più bello della mia vita e spero mercoledì anche di vincere il titolo MVP (dal valore di 50.000 euro visto che gli verrà regalato un orologio molto prezioso, ndr). I soldi in questa competizione non mi interessano affatto. Spero di realizzare un doppio sogno: il primo titolo è in cassaforte, il secondo lo sento mio al 99%. Oggi ero tesissimo, ho litigato anche con la mia fidanzata. Chi mi conosce bene, sa che ho giocato tranquillissimo final table sia live che online dove ballavano tanti soldi. Oggi ero nervoso perché avevo paura di sbagliare per la squadra. Sentivo molte responsabilità sulle mie spalle. Se mercoledì vinco, farò il fioretto di fare il bagno nella fontana…”. Le interviste di Mustacchione, Rocco Palumbo e Dario Sammartino, le potrete leggere in forma integrale nei prossimi giorni. Non si parlerà solo di GPM.
Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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