Fino a dodici mesi fa, assistevamo all'asta tra PokerStars e Full Tilt Poker per assicurarsi pochi centimetri della maglia di un potenziale November Nine.
Nel Main Event, dal day 4 in poi, scattava la corsa ad ingaggiare i favoriti del torneo. Un giocatore caldissimo come Ben Lamb avrebbe rimediato una bella somma per partecipare all’appuntamento autunnale, con il brand di una delle due superpotenze del poker.
Il black-friday ha spazzato via tutto, il mercato dell’online negli USA è evaporato al sole, come l’interesse degli sponsor. Inoltre le società che sono state rinviate a giudizio dal Dipartimento di Manhattan devono mantenere un basso profilo. Full Tilt Poker soprattutto sta pensando a problemi diversi. Inutile dire che per i giocatori è finita la pacchia ed anche il mercato globale delle sponsorizzazioni rischia di ridimensionarsi.
Scarso l’interesse delle rooms per l’evento dell’anno. D’altronde le immagini televisive vengono viste soprattutto negli USA in un mercato, in questo momento, inesistente. Ci sono poi implicazioni legali che frenano eventuali investimenti: fare pubblicità a Las Vegas e dintorni ad un sito di gioco è senza dubbio un’incognita; il Dipartimento di Stato potrebbe non gradire.
888Poker ha deciso di puntare sull’immagine dei due players più giovani al tavolo: l’ucraino Anton Makievsky e l’inglese Samuel Holden. C’è da dire che 888 ha siglato pochi mesi fa un accordo esclusivo di fornitura software e partnership con Caesars Entertainment (ex Harrah’s): la potentissima multinazionale che organizza le WSOP e fa il bello ed il cattivo tempo a Las Vegas e non solo. 888poker gioca in casa ed inoltre, essendo un sito che opera principalmente nel mercato britannico ha tutto l’interesse a sostenere il giovane Holden.
Stessa logica per il bookmaker irlandese Paddy Power (un’istituzione sull’isola) che sponsorizza Eoghan O’Dea, online meglio conosciuto con il nick "Tiltpaddy". Dei tre statunitensi presenti, solo Phil Collins (grinder molto conosciuto negli USA) è stato sponsorizzato, ma non da una casa da gioco, bensì dal World Poker Tour.
Ben Lamb invece nel day 8 ha giocato con una maglietta con su scritto: “Aria Las Vegas”. In molti hanno pensato al brand del noto casinò ma, a prima vista, sembra solo una maglietta personale del giocatore che, in assenza di uno sponsor, ha voluto provocare una reazione. Ci riuscirà? La nuova sala da gioco, alle WSOP ha sponsorizzato solo Phil Hellmuth.
Badih Bou-Nahra ha invece voluto indossare il capellino con la scritta “Belize” per pubblicizzare le bellezze dello stato caraibico, del quale ha il passaporto oramai da molti anni (è nato in Libano). Nei prossimi mesi i November Nine riceveranno offerte più o meno importanti, ma non saranno paragonabili alla pioggia d’oro delle edizioni precedenti.
Sotto questo profilo, i magnifici 9 sono i più sfortunati rispetto ai colleghi degli anni scorsi. Gli organizzatori addirittura avevano dovuto istituire una regola contro il duopolio che non permetteva ad una singola poker room di presentare al tavolo più di tre giocatori brandizzati. Per questo motivo, l’anno scorso, Full Tilt Poker (che aveva ingaggiato ben 7 dei 9 finalisti) dovette far esporre Filippo Candio, John Racener e Matthew Jarvis con il marchio Card Runners (sito affiliato), mentre Soi Nguyen si presentò sotto i riflettori televisivi con una grossa scritta: Poker. I responsabili marketing della red room scelsero naturalmente Michael “The Grinder” Mizrachi, più i due giocatori con il maggior numero di chips al tavolo: John Dolan (scelta non proprio indovinata) e Joseph Cheong. PokerStars (oltre a Jason Senti) ancora una volta aveva però fiutato il cavallo giusto: Jonathan Duhamel.
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