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Rapina al Bellagio: condanna leggera per il bandito

Anthony Carleo dopo l'arrestoSi conclude con un patteggiamento la squinternata avventura di Anthony Carleo, 35enne di Las Vegas che qualche mese fa aveva fatto parlare di sè per una spettacolare quanto improbabile rapina in motocicletta al Bellagio di Las Vegas, con tanto di bottino da 1,5 milioni di dollari in fiches.

Ancora più improbabile erano stati i tentativi che l'uomo aveva fatto per rivendere le "scottanti" fiches: dopo aver cercato di farlo addirittura sul forum di 2+2 (offrendo fiches da 25.000$ al prezzo di 10.000$, ndr), Carleo era caduto nella trappola di un poliziotto in borghese che lo aveva immediatamente bloccato dopo un ulteriore tentativo di "smercio".

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Carleo, che tra l'altro è figlio di un giudice della corte municipale di Las Vegas, ha patteggiato dichiarandosi colpevole di rapina a mano armata e raggiungendo un accordo con la corte, che in sostanza avrebbe lasciato decadere altre otto accuse nei suoi confronti permettendogli di essere giudicato "una volta per tutte".

La sentenza è arrivata ieri, e prevede da un minimo di 3 a un massimo di 11 anni di reclusione. Un verdetto troppo mite, secondo la maggior parte degli appassionati americani che si sono pronunciati sulla vicenda proprio sullo stesso forum dove l'improvvido ladro aveva tentato di "monetizzare" il bottino, twoplustwo. Il problema è l'inconsistenza del deterrente: l'idea di rubare un milione e mezzo di dollari e cavarsela con tre anni di gattabuia può apparire allettante agli occhi di qualche ragazzo con pochi scrupoli, soprattutto in considerazione del fatto che ben pochi - tra gli aspiranti emulatori - commetterebbero gli stessi goffi errori di Anthony Carleo.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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