Vai al contenuto

Leon Tsoukernik, il businessman che gioca solo con i suoi soldi e non è mai stato al supermercato

Leon Toukernik è un businessman milionario a cui piace giocare a poker. Fin qui niente di strano considerando che tutti gli high roller del mondo vedono tra i partecipanti almeno un paio di ricchi giocatori amatoriali.

Ma per il proprietario del King's Casino il discorso è ben differente: se la maggior parte delle whale del poker cerca di stare il più lontano possibile dalle luci dei riflettori, l'imprenditore ceco non fa assolutamente nulla per tenere un basso profilo. Al contrario, non perde mai l'occasione di dire cosa pensa e raccontare la sua incredibile vita.

Leon Tsoukernik e la polemica nel Super High Roller Bowl

Che Leon abbia un carattere dominante lo si era capito già nella prima parte del podcast con Joey Ingram, durante il quale ha attaccato duramente Justin Bonomo definendolo "un bambino" e pretendendo le sue scuse. Nella seconda parte dello show di Ingram, Leon ha invece parlato di sé, svelando alcuni particolari che lo rendono un vero e proprio personaggio.

In prima battuta, però, ha voluto chiarire di non aver criticato i suoi avversari perché giocavano da stakati nel Super High Roller Bowl. Tsoukernik ha semplicemente detto come stanno le cose: lui gioca solo con i suoi soldi, gli altri vendono quote.

Leon Tsoukernik dopo aver battuto Charlie Carrel nell'heads-up di un high roller EPT

"Non ho detto che loro giocavano con i soldi degli altri", ha specificato. "Ho semplicemente detto che io gioco sempre e solo con i miei soldi. Non volevo accusare nessuno. [Rivolto a Ingram, ndr] Come si chiama quel tizio con la barba? Jason (Mercier, ndr), ecco. È una persona magnifica, abbiamo fatto una splendida chiacchierata. Una persona molto onesta. Il problema è che uno dei miei amici camminava dietro ai tavoli e Jason mi ha detto che non gli andava. Non voleva che ci fosse un mio amico alle sue spalle".

Leon Tsoukernik: "Gioco solo con i miei soldi"

A quanto pare tutto è nato da questa circostanza: un amico di Tsoukernik (un banchiere di nome Scott) camminando tra i tavoli ha fatto insospettire Mercier. Leon non ha accettato un'accusa del genere e la situazione si è presto scaldata.

"Mentre giocavamo c'erano tante persone anche alle mie spalle ma io non ho detto niente. Io volevo solo proteggere il mio amico Scott, che è un banchiere molto onesto. Lui è un mio amico e volevo difenderlo, così ho detto agli altri: "Guardate che io gioco con i miei soldi". Tutti hanno pensato che fosse un'accusa, che fossi lì a vantarmi di giocare un torneo da $300.000 con i miei soldi mentre loro avevano venduto gran parte del buy-in. Ma non volevo dire questo".

 

Stanco di perdere? Entra nel Team di Pokermagia! Staking e Coaching gratuito per te. Fail il test ora!

betsense
Ciononostante, Leon ha sottolineato che in fondo è proprio questa la verità. Lo sa bene lui che da tempo compra quote per i tornei high roller:

"Vendono action, lo sappiamo tutti. Io stesso ho comprato molta action da loro. Penso che sia un buon investimento se punti su chi ha dormito e non ha fatto festa la sera prima, chi non ha problemi con la fidanzata e via di scorrendo. Se sai che un buon giocatore non ha distrazioni, è un ottimo investimento. Mentre parliamo ci sono due giocatori di cui ho comprato quote ancora in corsa nel Big One Drop a 11 left".

Leon Tsoukernik, i $70.000 donati alla REG e il milione vinto all'Aria

Il businessman ceco ha anche svelato di aver finanziato diverse volte Igor Kurganov. Negli anni il player russo e Liv Boeree sono diventati suoi grandi amici.

"Igor è una persona fantastica. Sono molto amico di lui e Liv, e per festeggiare la loro vittoria (nel Tag Team, ndr) ho perso due giri di carte al Super High Roller. Supportano la mia attività da anni e io supporto il loro ente benefico REG Charity, a cui ho donato più di $70.000".

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Come si intuisce, i soldi non sono un problema per Leon Tsoukernik. Eppure non è uno di quei milionari che non si accontentano mai, come dimostra la grande soddisfazione che mostra per la quarta posizione finale nel Super High Roller Bowl.

"Quando vieni eliminato in 4° posizione puoi disperarti oppure pensare che sia bellissimo aver incassato un milione di dollari all'Aria Casino. Nessuno se lo aspettava, nessuno. Otto persone al final table, e sette di queste erano "pro" (mima il gesto delle virgolette, ndr). Sì, faccio questo gesto perché sono loro a chiamarsi pro, ma dove sta scritto che lo sono davvero?"

Leon Tsoukernik lontano dai tavoli: la passione per il judo e l'allergia ai supermercati

Dopo aver parlato a lungo del poker e dei professionisti, con i quali non ha un buon rapporto (soprattutto quelli americani), Leon ha raccontato qualcosa sulla sua vita decisamente fuori dagli schemi.

"È vero, sono cintura nera di judo. Ma ormai sono passati tanti anni e non ne ho più bisogno. Oggi ho la security con me. In passato, invece, sono stato coinvolto in tante risse. Eppure sono ancora qui, quindi direi che è andata bene..."

Ciò che ha più incuriosito gli spettatori del podcast è stata però una dichiarazione alquanto inusuale: Leon Tsoukernik non è mai stato in un supermercato.

"Non sono mai stato al supermercato. Mi sono reso conto di non esserci mai entrato. Dieci anni fa la mia donna voleva che andassi con lei al supermercato. Le ho detto: "Ascolta, io non ci sono mai stato". Voleva comprare del tè in piena notte. All'epoca la nascondevamo in un piccolo appartamento (non è chiaro il senso di questa frase, ndr), oggi abbiamo due figli insieme (ride, ndr)".

"Alla fine l'ho portata al supermercato, ma ho aspettato in automobile. Non sono entrato e oggi sono contento di non essere mai entrato nel supermercato. Lo considero un valore, perché tutti ci vanno. Io vado solo nei mercati all'aperto dove vendono frutta e verdura fresca".

Infine, fedele ai suoi modi, Leon ha voluto precisare che il suo casinò è diverso dagli altri casinò europei:

"La nostra security non è autorizzata a toccare i clienti. Certo, a volte ci sono giocatori che si ubriacano, che bevono direttamente dal secchiello, nemmeno dal bicchiere, ma i nostri uomini si limitano a scortarli fuori. Non siamo un casinò come quelli francesi, dove ti dicono di non esultare. Se becchi il numero esatto alla roulette, puoi urlare. Se chiudi scala colore, puoi saltare di gioia".

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI