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La pro Vivian Saliba, dai circoli di San Paolo al Main Event:"field molto debole"

Vivian Saliba da due anni è una regular professionista nei giochi cash game Pot Limit Omaha in Brasile e quest'anno, a 24 anni, è stata la donna più giovane ad andare a premio nel Main Event WSOP 2017. Ha chiuso la sua corsa iridata al 421esimo posto su un field di 7.221 players, incassando una moneta da $27.743.

"Field Main molto facile, struttura fantastica"

Come detto il suo Main Game è il PLO cash e al Main Event si è adattata al NLHE. "Nel day 1 ho fatto molti errori. Quando ho imbustato ero molto arrabbiata, ero frustrata per la mia performance. Nei giorni successivi ho ripreso confidenza con il No Limit. Non mi aspettavo un field così debole".

Proprio questo errore di valutazione ha reso il suo adattamento non facile: "pensavo che i giocatori fossero migliori, quindi certe mosse e linee non funzionava con quel tipo di players".

Essendo una giocatrice di cash, la struttura deep del Main l'ha agevolata: "mi è piaciuta molto e sono abbastanza orgogliosa per come ho giocato dal day 2 in poi. Non ho fatto gli stessi errori del primo giorno. Ho giocato solido e la maggior parte delle decisioni che ho preso erano giuste per me, sono felice del gioco espresso. La struttura è talmente deep che anche se commetti qualche errore, ti permette di rimediare e di recuperare chips".

Tutto è iniziato per colpa di un fidanzato in un club privato di San Paolo

Ha iniziato a giocare quasi 7 anni fa a poker quando suo padre la portò per la prima volta in una card room di San Paolo: aveva solo 17 anni, non proprio un buon esempio, visto che il gioco dovrebbe essere vietato sempre ai minori. Su queste cose non si scherza.

Il Brasile però è una realtà a sé e poi il gioco d'azzardo sulla carta è bannato tout court. In realtà i circoli sono tollerati ma bisogna stare attenti a non entrare nelle card rooms sbagliate...

"Mio padre giocava in una room di San Paolo ogni week end. Un giorno ero disperata perché il mio ragazzo mi aveva lasciata e lui mi portò con sé. Mi sono innamorata degli aspetti social del poker e sono andata a premio nel mio primo torneo. Da quel momento è scoccata l'amore verso il gioco" rivela in un'intervista a PokerListings.

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Il professionismo in Brasile

Saliba diventa un'icona del poker brasiliano (in piena espansione) e per 5 anni lavora nel settore e macina parecchio ai tavoli, poi decide che è arrivato il momento del professionismo.

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"In Brasile non abbiamo casinò" anche se negli ultimi due anni si è discusso di legalizzarli insieme ad una catena di sale bingo (gioco molto popolare) per aumentare le entrate fiscali del Governo. Per il momento però il progetto si è arenato in parlamento.

Rake rende giochi imbattibili nei circoli

"Non avendo sale da gioco autorizzate, esistono le card rooms ma questi circoli vedono il poker come se fosse un gioco da casinò e richiedono una rake molto alta: il 5% senza cap nel PLO e nell'Hold'em. La rake risulta imbattiible. Sono stata in grado di vincere per un pò, ma avevo la sensazione di essere derubata dalla rake, così ho deciso di non giocare più quei giochi".

Così la giocatrice brasiliana ha sposato la causa del Nevada: "a Las Vegas il cash game è più redditizio perché la rake è molto più bassa".

Nonostante sia quasi insostenibile il cash live in Brasile, il poker sta crescendo online e nei tornei dal vivo. "Il gioco su internet è enorme rispetto al cash live. Ma abbiamo tornei molto interessanti come il BSOP. Le strutture sono buone ed i field enormi".

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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