Una terrificante donna al turn manda all'aria i sogni dell'Italia e di Sergio Castelluccio, all'EPT Grand Final di Montecarlo. Una mano incredibile che lo condanna al 4° posto, lasciando di fatto via libera a Mohsin Charania per la vittoria del titolo.
I moltissimi tra voi che hanno guardato in diretta il final table staranno obiettando "Ehi, ma la mano l'ha persa contro Lucille Cailly". Questo è vero, ma quel colpo ha tolto di mezzo l'unico giocatore tecnicamente in grado di dar fastidio al talentuoso 27enne americano, poi trionfatore. Riavvolgiamo dunque il nastro di questo pazzesco tavolo finale.
La struttura fa crashLa prima particolarità di questo ultimo atto della stagione 8 EPT è stata senza dubbio la struttura totalmente crollata. Fondamentalmente a causa della lunga bolla del giorno prima, che ha tenuto i players impegnati diverse ore per scendere da 10 ad 8 superstiti. Comunque sia, non si era mai visto un EPT Grand Final avere un tavolo finale con un chipleader che non arriva a 50 big blinds, e 3 degli 8 partecipanti che non superano i 15 bb!!!
In una siffatta situazione, i piani dei giocatori si sono dovuti adattare alla situazione. Benissimo si è adattato il nostro Sergio Castelluccio, che partiva con appena 14 big blinds ma è stato capace di iniziare col piglio giusto, mantenendosi a galla grazie ad alcuni steal "chirurgici".
Poi è arrivata la prima svolta, con lo spettacolare triple up KK vs AQ vs JJ, che ha mandato a casa lo spagnolo Gomez e praticamente in testa il pro italiano, ai danni del brasiliano Caprioli. Quest'ultimo verrà poi castigato definitivamente da Castelluccio in 5a poszione, stavolta con uno showdown fortunato: QQ vs A8 e A al river.
Nettamente in testa con 4 giocatori rimasti, le prospettive per Sergio sembrano più rosee che mai. La situazione al tavolo vede un netto divario tra due giocatori veri (Charania e lo stesso Castelluccio) e due amatori (Guigon e la Cailly) che cercano in qualche modo di azzeccare la mossa giusta.
Charania fa male a Sergio, con una mano che gli fa perdere la leadership, oltre che una buona fetta di margine d'azione e anche un pò di tranquillità, forse. Sta di fatto che Mohsin spicca il volo, mentre il nostro sembra accusare il colpo.
Lucille, indecisa di successoQuella che sembrava l'occasione giusta per il rilancio, si rivela invece la condanna definitiva. Con circa 2,6 milioni in totale, Sergio apre da utg a 320mila con JJ, mentre Charania dal bottone 3-betta a 680mila con 68 suited. La palla passa a Lucille Cailly che sta sullo small blind con AQ. La transalpina ha uno stack superiore a quello di Castelluccio ma non di moltissimo, e ci si aspetta da un momento all'altro un allin o un pesante 4-bet. Arriva invece un call poco decifrabile, cui Sergio risponde immediatamente annunciando l'allin. Ovvio e istantaneo il fold di Charania, mentre la Cailly si immerge nei suoi pensieri.
Dopo qualche minuto eccola annunciare il call, che ci rende felici poichè sappiamo che Guigon ha foldato A6, togliendo a Lucille uno dei suoi out.
Il flop sembra tranquillo, 10 9 3, ma al turn arriva la mazzata: Q! Tuttavia, le chance per il raddoppio sono ancora vive, perchè la Q apre una bilaterale di scala che aggiunge quattro K e tre 8 ai due J già presenti tra le carte utili all'italiano.
Il river è purtroppo un inutile 3, che manda in fumo le speranze di vedere un altro azzurro alzare la picca di un EPT. Una piccola consolazione per Castelluccio è data dal fatto che se Lucille avesse giocato in maniera più "ortodossa", la mano sarebbe finita allo stesso modo: ad un 4bet o ad un allin Sergio avrebbe reagito mettendo tutte le chips dentro. Al pro di Enjoybet vanno 400.000€ e i complimenti di tutta l'Italia pokeristica.
L'edge di Moshin
Rimasti in tre, Charania ha un chiarissimo edge sui due rivali, ma il fatto che Guigon venga eliminato dalla Cailly conferisce alla rivale un potere "contrattuale" pesante, quando i due discutono di un deal. Alla fine, l'accordo si trova: Charania si garantisce 1.150.000€, Lucille 1.050.000€, e si parte con l'heads up che mette in palio il titolo e 200.000€ ulteriori.
Tutto si chiude dopo appena 5 mani, e un coinflip preflop: QQ per Charania, AK per Cailly e board ininfluente. E' l'apoteosi per Mohsin Charania, che si aggiudica il prestigioso Grand Final della stagione n.8 dell'EPT, oltre ad un assegno da 1.350.000€. La consolazione per noi è data dal fatto che, in assenza di un italiano, abbia vinto il giocatore che più ha meritato al tavolo.
Ecco il payout di questo EPT Grand Final che difficilmente dimenticheremo:
- Mohsin Charania 1.350.000€
- Lucille Cailly 1.050.000€
- Bernard Guigon 545.000€
- Sergio Castelluccio 400.000€
- Rodrigo Caprioli 315.000€
- Michael Dietrich 245.000€
- Clayton Mozdzen 185.000€
- Daniel Gomez 130.000€