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Ray Bitar (Full Tilt): “ritorno negli Usa per l’accordo finale”

ray-bitarFine della latitanza per Ray Bitar, amministratore delegato di Full Tilt Poker: su di lui pende un mandato di arresto internazionale da parte dell’Interpool.

Nell'aprile del 2011 era scappato dagli Stati Uniti, a seguito dell’inchiesta del ‘black friday’: dopo 15 mesi ha lasciato Dublino, dove ha diretto il gruppo dalla sede irlandese di Pocket Kings. In questi giorni si è consegnato alle autorità statunitensi.

Forte però di un accordo preliminare di vendita con PokerStars.com, e con un piano di rimborso dei giocatori in via di approvazione dal DoJ, con ogni probabilità il suo ritorno è stato concordato con i magistrati statunitensi, come ha fatto capire lo stesso Bitar.

Sul forum 2+2 è stata pubblicata una mail dell'amministratore delegato ai dipendenti di Pocket Kings. Per tutta la giornata si erano intrecciate indiscrezioni varie sull'attendibilità della mail; il tutto è stato confermato dall'autorevole EGR Magazine: 

"A tutto lo staff di Dublino, come sapete sono tornato negli Stati Uniti per trattare un accordo sul procedimento civile e penale che è in corso contro di me a New York. Abbiamo tutti lavorato duramente negli ultimi 15 mesi per preservare il patrimonio e le potenzialità di Full Tilt Poker, al fine di garantire il rimborso a tutti i giocatori; questa continua ad essere la nostra priorità assoluta.

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E' importante che tutti noi facciamo il possibile per raggiungere questo obiettivo e confidiamo che l'accordo con PokerStars.com presto da obiettivo diventi realtà; il mio ritorno negli Stati Uniti è finalizzato alla chiusura di questa operazione.

Abbiamo preso accordi con PokerStars.com per garantire gli stipendi di luglio. Non dovreste quindi avere nessuna preoccupazione nel poter lavorare serenamente in questo periodo. Dopo di che, confidiamo che i contratti di lavoro saranno assunti dall'acquirente della società".

Bitar conferma le recenti indiscrezioni sull'annuncio di accordo imminente nei primi giorni di luglio (con ogni probabilità i giocatori statunitensi saranno rimborsati direttamente da Stars e non dal DoJ). Il manager ha parlato chiaro: in attesa della chiusura della trattativa, PokerStars.com pagherà gli stipendi dei dipendenti nel mese di luglio. Il suo ritorno negli USA è significativo e funzionale alla formalizzazione della complessa operazione. Non ci resta che attendere?

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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