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Phil Galfond 'racconta' Viktor Blom: 2 - L'UOMO

Viktor BlomCi eravamo lasciati ieri con la prima parte del lunghissimo post di Phil Galfond dedicato a Viktor Blom. Oggi leggiamo la seconda parte, sempre tradotta integralmente in italiano. In questa sezione dal titolo "L'uomo", Galfond analizza per l'appunto il Viktor Blom lontano dal tavolo, con i suoi pregi e i suoi difetti che si ripercuotono anche sul Viktor-player, con alcuni aneddoti molto divertenti.

2. L'UOMO

Questa estate, a Las Vegas, ho finalmente avuto modo di incontrare Viktor. Ci siamo scambiati i numeri e abbiamo parlato un po' via sms, ma era solo l'inizio. Nonostante la prima volta che ci incontrammo fossimo in una poker room, ho avuto modo di passare del tempo con lui qualche altra volta durante le WSOP.

La prima cosa che mi balzò agli occhi è quanto fosse alto. La seconda era che l'immagine che mi ero costruto di Isildur1 (intimidatorio, aggressivo, sinistro) che era andata in mille pezzi. Viktor emana felicità e gentilezza dal primo momento che lo conosci. E' uno dei quei ragazzi di cui puoi subito dire che sono davvero belle e genuine persone. Il suo atteggiamento spensierato difficilmente non ti fa sorridere, e sembra che viva la vita divertendosi.

Dopo essere usciti un po' di volte, siamo rimasti delusi dal fatto che non sia potuto venire via con noi a Vancouver. Ho la sensazione che sarebbe uno dei miei migliori amici nel poker se ne avessimo l'opportunità. Durante il tempo che abbiamo passato insieme, ho avuto modo di apprendere di più sui suoi processi di pensiero e sul suo approccio al gioco.
Alcuni aneddoti divertenti: Viktor non usa nessun tipo di poker database o HUD, e non guarda alcun video didattico. In altre parole, non usa alcuna delle risorse che quasi tutti i poker pro usano.

L'aspetto principale è emerso a me è l'assoluta purezza dell'amore per il gioco di Viktor. La mia impressione, parlando con lui, è che non gli importi sinceramente nulla dei soldi. Conosco alcuni che dicono di non tenerci ma poi ci tengono eccome... Ecco, questo non posso dirlo di Viktor. Lui gioca a poker perchè lo diverte e perchè ama la competizione.

Se aveste potuto sentirlo descrivere il gioco al $50k 8-game WSOP event, che includeva sei specialità che lui non conosceva affatto, allora capireste cosa intendo. Era così eccitato a giocare quel grosso evento e di provare a imparare quei giochi al volo! Sembrava uno di quei ragazzini in una sala piena di videogiochi a cui il padre aveva  appena dato 500 dollari in monetine.

Sono estremamente invidioso di quanto riesce a divertirsi giocando a poker, e io sono uno che si diverte più di tanti altri. Un mio amico ha giocato a un tavolo 3handed di $100/$200 PLO live con Viktor quest'estate, e mi ha raccontato una storia divertente su una mano da quella sera.

Viktor si trovava davanti a una grossa bet sul river in un piatto di media grandezza, e ha foldato all'istante. Quindi, mentre il dealer spostava le chips verso l'altra parte, Viktor è apparso confuso ed è andato per osservare la sua mano muckata. Dopo averci dato uno sguardo, impassibile, ha esclamato “non so perchè faccio sempre così”.

Aveva foldato un full senza accorgersi che il board si era accoppiato al river. Data l'irreale velocità con cui gioca online, c'è da immaginare che non fosse la prima volta che gli succede.

Una sera a cena, Viktor mi ha poi spiegato che ama prendere le sue decisioni istantaneamente, così da non mettere in discussione il suo primo istinto. Apparentemente, foldare una volta ogni tanto il nuts è il prezzo che gli tocca pagare.

Molti di noi si infastidiscono quando si sbaglia ad interpretare una mano. Se sei un pro, è possibile convivere con gli swing perchè sono fuori dal tuo controllo. Se giochi una mano in maniera orribile (come foldare incidentalmente una monster) è un danno sia economico che emotivo, almeno per me e per la stragrande maggioranza dei giocatori che conosco – ma non per Viktor.

Perchè? Perchè quello che stai facendo quando ti capita qualcosa del genere è semplicemente buttare via i soldi, e come dice Viktor (in maniera molto più credibile di chiunque altro lo dica) “Sono solo soldi”.

Punti di forza e di debolezza
La passione di Viktor per il gioco è la sua più grande forza come giocatore. Mi ha detto che gli piace giocare con chiunque pensi possa essere il migliore al mondo. Se ti devi sfidare, dico io, devi cercare di sfidarti sul serio.

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Phil GalfondL'ho già detto altre volte, ma giocare contro quelli forti è una delle migliori vie per migliorarsi. Sono certo che Viktor impari da qualsiasi avversario, e questo spiega quanto velocemente il suo gioco sia progredito, specialmente senza usare nessuno degli strumenti che quasi tutti i pro usano (software etc).

Quando inizi a pensare a quanti soldi stai giocando, ciò inibisce la tua capacità di giocare al meglio. Quelli che si approcciano al poker puramente come ad un lavoro, per ragioni di guadagno, molto difficilmente riusciranno a diventare i migliori dei migliori (anche se fanno un sacco di soldi). Per essere davvero grande, devi amare il gioco. Hai bisogno di amare il gioco. Viktor ha tutto questo.

La sua passione è anche il suo più grande limite. Poichè non gli importa dei soldi, non fa attenzione alle partite a cui si siede. Se parlassimo solo degli avversari che si sceglie sarebbe già dura. Giocare solo in tavoli durissimi naturalmente alza la varianza e i rischi di andare rovinato, senza considerare che potrebbe essere sfavorito in partenza contro alcuni giocatori. 

Ma c'è dell'altro. Parlo dell'attuale variante di poker che sta giocando. Ha perso gran parte dei suoi primi 6 milioni di bankroll giocando PLO prima di averne una reale idea. Prendete questo mese: sta giocando ai più alti limiti di Omaha8 e 2-7 Triple Draw. Sono entrambi giochi che ha conosciuto per la prima volta questa estate, e sta già sfidando i migliori specialisti degli high stakes. E' scontato che sia un underdog in questi tavoli, e che sia probabile che vada rotto qui, ma forse lui lo sa già. Solo che probabilmente si sta divertendo troppo.

Viktor ha ancora parecchio lavoro da fare sul suo gioco 6-max PLO. E' bravissimo postflop, ma il suo amore per giocare grandi pot lo induce a mettere dentro troppi soldi preflop con mani marginali (secondo me). In una partita 6 handed, è più probabile che ci sia qualcuno che ha una mano buona per punire la sua debolezza. Alcune mani deboli giocano bene nei piatti heads up, ma non quando l'azione è multi-way.

Inoltre, Viktor ha un C game che entra in gioco dopo che perde grosse cifre. Quando tilti a una partita 6-max o HU i suoi risultati rischiano di fare del male. Sarebbe una gran cosa per Vikor se sviluppasse una strategia di stop-loss.

Se vi state chiedendo il perchè io stia postando tutto pubblicamente, dando quindi modo a uno dei miei più frequenti avversari di migliorare, sappiate che ho già detto tutto questo a Viktor in privato, ed erano tutte cose che lui sapeva già. Gli ho detto che amo essere onesto con lui su cosa penso di ciò che fa bene e ciò che fa male. Infatti, abbiamo parlato entrambi molto apertamente sui modi con cui ognuno di noi ha aggiustato il gioco contro l'altro, durante i nostri match HU.

(fine seconda parte - continua)

Leggi qui la prima parte

Leggi qui il post originale sul blog di Phil Galfond

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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