In molti si chiedono quale sia stato il ruolo di Howard Lederer nel disastro finanziario di Full Tilt Poker. Ufficialmente dal 2008 non aveva più un ruolo operativo nella room ma era pur sempre membro del consiglio: per questo motivo i federali vogliono recuperare i 44,3 milioni di dollari che “The Professor” in questi anni ha incassato dai dividendi della room “distribuiti in modo illecito”. Il suo straordinario patrimonio immobiliare a Las Vegas è a rischio ed è stato oggetto di confisca la scorsa settimana.
Il socio Andy Bloch ha rivelato che molti azionisti di Tilt avevano visto dimezzarsi i propri investimenti immobiliari a seguito della crisi del 2008.
Howard Lederer dal 2005 al 2010 ha acquistato (o fatto costruire) otto mega proprietà da sogno, sette a Las Vegas ed una in California. Un impero immobiliare che è entrato nel mirino del FBI nelle ultime settimane: i federali hanno confiscato a “The Professor” diversi beni da lui posseduti, proprio in virtù dell’azione civile di risarcimento per la presunta distribuzione illecita degli utili del sito.
In base alla denuncia presentata alla Corte Federale di New York, i procuratori hanno affermato che Lederer e sua moglie hanno acquistato case, terreni e sei automobili di lusso, con parte dei 44,3 milioni di dollari che Howard ha incassato dai dividendi della società.
Secondo l'ufficio della Contea di Clark (Nevada), Howard ha pagato 674mila dollari nel 2005 per una tenuta ad Hawk Ridge Drive e, nel 2008, quasi 1,1 milioni per un terreno da 1,24 ettari vicino a Skybird Court.
Dal 2007 al 2010, ha versato 10,5 milioni alla società Merlin Contracting and Developing (specializzata nella progettazione e costruzione di immobili di lusso) per lo sviluppo di due ville nelle due location di Hawk Ridge Drive e Skybird Court. Lederer dispone di altre cinque immobili a Vegas ed ha venduto un appartamento a marzo. Inoltre possiede per il 75% (il 25% è intestato alla moglie) un'altra villa nel nord della California, a El Dorado.
I procuratori hanno reso noto anche il parco macchine, confermando le anticipazioni della scorsa settimana: Maserati Gran Turismo (2008), Audi Q7 (2008) Audi A8L (2008), Audi A8 (2009), Audi A8 L4 (2012) e una Shelby Cobra del 1965, acquistata nel 2010.
Lederer però rispedisce al mittente ogni accusa ed ha gridato in questi giorni, ai quattro venti, che non era consapevole degli aspetti finanziari del gruppo che erano fuori dalle sue competenze.
La gestione spettava al CEO Raymond Bitar e al direttore finanziario Nelson Burtnick che – nelle ultime ore – si è dichiarato colpevole per aver aggirato la normativa federale UIGEA. Bitar e Burtnick rischiano parecchi anni di carcere.
C'è da dire che nei primi anni, il contributo di Lederer sia stato senza dubbio centrale nella costruzione dell'impero 'rosso' e nello sviluppo e promozione di uno dei brand più ambiti del poker online. Quando la gestione operativa del sito veniva curata solo a Los Angeles, Howard aveva il controllo del 100% delle operazioni.
Ma Full Tilt Poker è cresciuta in maniera esponenziale ed è diventata una vera e propria multinazionale in poco tempo, con la costituzione di uno stuolo infinito di società satelliti. La gestione era ogni giorno più complessa e per questo motivo Lederer si è concentrato soprattutto nel marketing. Poi nel 2008, quando ha deciso di lasciare Dublino e la sede di Pocket Kings (la società chiave del gruppo per la promozione del brand ed anche per lo sviluppo tecnologico), il suo ruolo operativo è stato marginale.
Howard racconta che non era riuscito ad ambientarsi in Europa ma pone l’accento anche sui forti contrasti tra la parte americana ed irlandese del gruppo.
Negli ultimi anni era solo consulente di Pocket Kings e aveva mantenuto la carica nel board di controllo ma non aveva alcuna competenza nella gestione finanziaria. Si era occupato, con la PPA (Poker Player Alliance) di curare le azioni di lobby a Washington (con scarsi risultati). In molti lo descrivevano come l’uomo più potente del mondo del poker, con appoggi politici importanti negli States ma la storia (black Friday) non gli ha dato ragione.